Milan noi non molliamo ce l'ha insegnato il Trap di Angelo Caroli

28 Zenga carica l'Inter in vista della volata-scudetto Milan, noi non molliamo ce llia insegnato il Trap APPIANO GENTILE DAL NOSTRO INVIATO L'uomo-ragno non s'arrampica lungo il filo dei sogni. Però ci prova. E s'ispira a Trapattoni, secondo cui tutto è possibile, perfino l'improbabile. Perciò Walter Zenga fa capire che i 4 punti di vantaggio che il Milan conserva sull'Inter a 5 domeniche dalla fine del campionato sono un'eternità ma possono diventare un diaframma sottile. Avete un piano? «C'è una sola via d'uscita: vincere tutte le partite, senza guardare al Milan. Se poi i nostri successi coincideranno con qualche cosa di importante non faremo che rendere ancor più grande l'entusiasmo dei nostri magnifici tifosi». Qualche milanista ha detto che vi siete illusi un po' e che l'ottimismo non era giustificato: paura o coscienza nelle loro forze? «Ognuno gestisce situazioni e patrimoni. Evidentemente, i rossoneri stanno bene e si sentono sicuri del vantaggio. Bisognerebbe essere nel loro spogliatoio per sapere se hanno davvero paura. Non bado troppo a loro, dobbiamo pensare a battere la Lazio, e vi garantisco che non sarà impresa facile». Qual è il tallone d'Achille del Milan? «Il mondo è attaccato ai risultati, la squadra fenomenale che ha condotto il campionato a ritmi pazzeschi ha tirato un po' il fiato, è naturale. E gestisce il vantaggio. Non si può girare sempre a mille. E comunque, ho avuto la conferma che i mitici 58 punti dell'Inter di Trapattoni rappresentano un tetto insuperabile». L'Inter dove ha trovato la molla per schizzare così in alto? «Nella bravura e nella profes- sionalità di giocatori (Fontolan, Tramezzani, Taccola, Orlando, Paganin e Abate) che all'inizio di stagione sembrava che dovessero giocare poco. Hanno risposto sempre alla grande all'appello». Il nome di un protagonista? «Non ne faccio». Neppure Sosa? «E' il miglior attaccante che ci sia in giro». Darebbe a Robi Baggio il Pallone d'oro? «Certo, sarei contento per lui. E merita il ruolo di leader. Mi fa ridere chi sosteneva che non fosse giocatore da Juventus». A Trapattoni che cosa darebbe? «L'ho incrociato l'ultima volta nel sottostadio di San Siro, erano tempi grami per lui. Gli dissi: "Mister, non molli". Mi sorrise e rispose: "Figurati, non sono il tipo. Vedo comunque con piacere che non hai dimenticato la mia filosofia". Ed ha avuto ragione. La sua terza Coppa Uefa, già nelle sue mani, dimostra quanto sia grande. E come potete pensare che io e l'Inter mol¬ liamo proprio in questo finale...». Vialli, tempo fa, desiderava tornare a Genova. «Lo capisco e lo apprezzo, gioisco quando gioca bene come ha fatto a Dortmund. La sua è stata una grossa stagione, piena di sacrifici. Gli manca il gol. Averne di giocatori come lui!». Sacchi chiama tutti meno Zenga... «Pagliuca, Marchegiani e Peruzzi sono bravissimi. E io sono spiazzato. Ma i Mondiali saranno l'anno prossimo. Io seguo l'esempio del Trap, non mollo e aspetto...». Un pronostico per le Coppe. «La Juve non ripeterà la scelleratezza dell'Inter che comunque fu sfortunata. E poi il Borussia deve fare 3 gol senza subirne. Se vincesse il Parma sarebbe anche il successo della simpatia, della semplicità, della provincia sana. Al Diavolo il compito tecnicamente più difficile. Ma da italiano dico: forza Milani». Angelo Caroli

Luoghi citati: Appiano Gentile, Dortmund, Genova, Lazio, Robi