Le Generali puntano tutto sull'Alleanza

Aumenta però il dividendo e ricapitalizza la controllata Aumenta però il dividendo e ricapitalizza la controllata Le Generali puntano tutto sull'Alleanza MILANO. Nessun aumento di capitale per le Generali. Ma, sorpresa, a essere ricapitalizzata (in parte gratuitamente e in parte a pagamento) sarà la controllata Alleanza. Si aspettavano un regalo dalla compagnia del Leone, gli uomini di piazza Affari: un dividendo più consistente e, perché no?, una bella distribuzione di azioni gratis. Il dividendo più consistente (350 lire per azione) c'è stato, anche se solo del 4,4% in più rispetto al valore effettivo dello scorso anno (190 lire cash più un'azione di risparmio Alleanza ogni 75 Generali). Ma di operazioni sul capitale, men che meno gratis, non se ne parla. Così ha deciso ieri il consiglio presieduto da Eugenio Coppola di Canzano, riunito per esaminare i dati del bilancio '92. Delusione? «Un pizzico», ammette mezza Borsa. Ma l'inguaribile ottimista non si perde d'animo: «Ci sarà il prossimo anno quando le Generali recepiranno tutti i benefici dell'operazione Alleanza», prevede Manlio Massa della SimCredit. Il Leone insiste nella sua strategia: mettere fieno in cascina, distribuire il dividendo che basta senza strafare, rafforzare un patrimonio netto che tocca ora i 6440,6 miliardi. Sfogliando il bilancio, il 1992 ha visto una buona crescita: i premi lordi della compagnia hanno raggiunto gli 8804,2 miliardi e i premi consolidati - comprendendo cioè tutte le 81 compagnie di assicurazione del gruppo - i 22.425,3 miliardi. Ma soprattutto l'espansione oltreconfine, a conferma della vocazione multinazionale della compagnia, è continuata un po' ovunque. In Spagna è stata costituita la Central Hispano-Generali che controlla sei compagnie con oltre 190 miliardi di pesetas di premi. In Belgio la Belgica Insurance, dove adesso c'è la partecipazione in Midi. In Gran Bretagna è stato assunto il controllo della Harris-Dixon di Londra, in Canada quello della Federation insurance company of Canada di Montreal e in Perù quello della Atlas di Lima. Mentre negli Usa è stata portata al 100% (attraverso la Bma) la partecipazione nella Company of America di Kansas City. Il 5% posseduto da Generali neirAmbroveneto, infine, è stato tutto passato alla controllata Alleanza che, è stato confermato, ha adesso il 12% della banca. E proprio per far fronte all'acquisto di questo 5% di Ambrove- neto («Oltre che per predisporre mezzi adeguati per acquisire una più incisiva presenza sul mercato assicurativo») l'Alleanza ha deciso ieri (rendendo noti i dati del bilancio del 1992 che ha visto l'utile salire a 158,3 miliardi e il dividendo crescere a 135 lire per le ordinarie e a 160 per le risparmio) di varare un suo au- mento di capitale. In parte gratuito: da 259,2 a 324 miliardi. E in parte a pagamento (per un importo massimo di 25,371 miliardi) con l'emissione di azioni del valore di 500 lire l'una poste al servizio di obbligazioni Mediobanca (o di Mediobanca international) convertibili in titoli Alleanza, [a. z.] Ma delude in Borsa chi si aspettava un pacco di azioni Eugenio Coppola di Canzano

Persone citate: Atlas, Dixon, Eugenio Coppola, Manlio Massa