«Magnificat» con Avati nel Medioevo

«Magnificat» conAvati nel Medioevo Drammatico «Magnificat» conAvati nel Medioevo MAGNIFICAT» è la prima parola, nella versione latina, del cantico leggibile nel Vangelo di Luca con cui Maria risponde a sua zìa Elisabetta che la saluta «madre del Signore»: «L'anima mia magnifica il Signore...». Pochi anni prima dell'anno Mille, alla vigilia di un'altra fine di millennio così lontana dalla nostra vigilia del Duemila e insieme così simile, il regista colloca nella Settimana Santa e sull'Appennino tosco-emiliano un bellissimo racconto di vita quotidiana altomedievale nutrito di ambizioni e di intuizioni antropologiche, storiche, culturali; una rievocazione di tempi ferini, di esistenze senza individualità né libertà in un mondo popolato di doveri, simboli, rituali, presagi, terrori, ordini, superstizioni, misteri e punizioni, dominato dall'idea di Dio e dalla presenza della morte. Tra le persone che per ragioni diverse raggiungono prima della Pasqua di Resurrezione l'abbazia della Visitazione e il monastero di Molfole, la sceneggiatura perfetta di Avati identifica in particolare sei personaggi emblematici. Gran riuscita narrativa e cinematografica, il film che andrà al festival di Cannes suscita il sollievo di non essere nati alla vigilia dell'anno Mille. MAGNIFICAT di Pupi Avati con Luigi Diberti, Arnaldo Ninchi, Massimo Bellinzoni, Dalia Lahav, Massimo Sarchielli, Brizio Montinaro; Italia, 1993 TORINO, Cinema Charlie Chaplin 2 MILANO, Odeon 5 GENOVA, Corallo 2 BOLOGNA, Odeon B FIRENZE, Alfieri Atelier ROMA, Capranica

Persone citate: Alfieri Atelier, Arnaldo Ninchi, Avati, Brizio Montinaro, Charlie Chaplin, Dalia Lahav, Luigi Diberti, Massimo Bellinzoni, Massimo Sarchielli, Pupi Avati

Luoghi citati: Bologna, Cannes, Capranica, Firenze, Genova, Italia, Milano, Roma, Torino