«L'accompagnatrice» come si vive in secondo piano

«L'accompagnatrice» come si vive in secondo piano Drammatico «L'accompagnatrice» come si vive in secondo piano IL regista Claude Miller, interpretando assai liberamente il romanzo di Nina Berberova (editore Feltrinelli) e dislocandolo nella Francia occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, analizza molto bene cosa significhi vivere in secondo piano. Una solitaria ragazza ventenne diventa accompagnatrice al pianoforte d'una giovane, celebre, bravissima e affascinante cantante lirica; la ammira, adora, venera; impara accanto a lei a conoscere l'esistenza dei ricchi, l'ambiguità di comportamento verso gli occupanti della gente di spettacolo e d'affari; segue lei e l'affarista marito di lei nell'esilio in Inghilterra; scopre i segreti amorosi della coppia, assiste al suicidio del marito; saluta la fine della guerra. L'apprendistato alla vita compiuto in circostanze eccezionali, e parallelamente la rivelazione d'una propria irrilevanza di persona che è per gli altri trasparente o quasi inesistente, sono raccontati con grande finezza: è eccezionale il terzetto degli interpreti, la ragazza Romane Bohringer, suo padre Richard Bohringer che recita la parte del marito, soprattutto Elena Safonova (vista in «Oci ciornie» di Michalkov), davvero magnifica nel personaggio della cantante. L'ACCOMPAGNATRICE di Claude Miller con Romane Bohringer, Elena Safonova, Richard Bohringer, Claude Rich; Francia, 1992 TORINO, Cinema Studio Ritz MILANO, Odeon 10 ROMA, Capranichetta

Persone citate: Claude Miller, Claude Rich, Michalkov, Nina Berberova, Richard Bohringer, Romane Bohringer

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Milano, Roma, Torino