«I socialisti hanno truccato i conti» di Enrico Benedetto

Il nuovo premier annuncia una stangata per i francesi e un giro di vite per gli immigrati Il nuovo premier annuncia una stangata per i francesi e un giro di vite per gli immigrati «I socialisti hanno truccato i coirti» Balladur: il deficit è il doppio di quello dichiarato PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' un immenso buco nero quello che Edouard Balladur addita ai francesi ancora increduli. Moneta stabile, inflazione bassa, finanze in regola - il triplice orgoglio di Pierre Bérégovoy - coprivano la voragine. Jean Raynaud, il procuratore generale alla Corte dei Conti al quale il neopremier Balladur affidò una perizia economica globale in aprile, snocciolava ieri le cifre. E sono impressionanti. Nella legge finanziaria. Bére prevedeva per il '93 una crescita del 2,6%. Invece ecco la recessione (-0,4%), parola cui nessuno - in Francia - è avvezzo. Il deficit previsionale non avrebbe dovuto oltrepassare i 45 mila miliardi di lire: sarà almeno il doppio. E c'è, forse, peggio. Lo Stato non ha più liquidi per onorare in giugno le indennità di disoccupazione ai tre milioni di francesi senza lavoro. Anche la Sécurité Sociale - l'Inps transalpina - annaspa: per salvarla dall'insolvenza pare sia necessario prolungare i contributi individuali fino a quarant'anni. Chiamarlo trauma è poco. Per usare le parole di Raynaud, «situazione finanziaria grave» e «contesto economico assai difficile», ovvero «il deficit più grosso dal 1945». Gli esperti sapevano, beninteso. E anche il vecchio governo ps, malgrado l'ottimi¬ smo di facciata. La campagna elettorale non è l'occasione migliore per dire la verità ai cittadini. E tuttavia quelle cifre pesano, giacché nessuno osava finora brandirle senza che altri lo tacciassero di allarmismo o manipolazioni partigiane. Ora è la verità ufficiale. Balladur dichiara la Francia in stato di crisi. Occorreranno anni per intravedere la fine del tunnel. La disoccupazione aumenterà ancora, le promesse facili della vigilia valgono nel lungo periodo. Il domani si annuncia ancora più acre dell'oggi. Neppure il ps osa contestare al notaio Balladur la funerea perizia. Rue Solferino spiega anzi, con qualche iattanza, che il dossier appare «globalmente superfluo». Come se l'emergenza totale emersa fosse un'ovvietà. Il dossier - che, nell'affidarlo malizioso al «tecnico» Raynaud, Balladur voleva s'imponesse per equanimità - lo conosciamo purtruppo solo nella versione emendata. Si dice non mancassero in origine critiche dure su Bérégovoy. Il suicidio non meno delle voci in base alle quali l'ex premier ne paventava le rivelazioni avrebbero indotto a rinviare prima e ammorbidire poi il tono generale. Ma la sostanza rimane un severo «j'accuse». Se non ha truccato i bilanci per semplice demagogia, il governo ps accumulava colpevoli, macroscopiche leggerezze. Ultimo schiaffo: inclusi gli oneri delle comunità locali e altri passivi scorporabili, la cifra in rosso raggiunge i 110 mila miliardi, cioè il 6% del Pil, benché Maastricht prescriva non possa superare il 3%. Oltre a sprofondare il Paese in sacrifici tipo lacrime & sangue, la grande illusione francese è quindi rea di lesa Europa. Sarà ancor più duro impartire lezioni sull'europeismo e salvare Maastricht come auspicava la coppia Bére-Mitterrand. La settimana ventura il dottor Balladur annuncerà le terapie d'urto. Rialzi fiscali, scure sulle pensioni, azionariato popolare. E giro di vite per gli stranieri. Il ministro dell'Interno Charles Pasqua vorrebbe buttar fuori i clandestini, perseguire i matrimoni di convenienza, eliminare l'assistenzialismo. In più, controlli muscolari, rastrellamenti nei quartieri maghrebini, asilo politico ridotto ai minimi termini. E nuove misure anti-delinquenza. Parecchi elettori gliene saranno grati, tuttavia la sua risolutezza già incrina il fronte governativo. Simone Veil - ministro agli Affari sociali e alle banlieues nonché vicepremier giudica inaccettabili alcune misure poliziesche. Ma la sostanza non cambierà: ultimi arrivati, nordafricani, asiatici ed esteuropei rischiano di assaggiare per primi il menù Balladur. Enrico Benedetto

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