Pasionarie e letterati di Foto Reuter
Pasionarie e letterati Pasionarie e letterati Chi sono gli 80 irriducibili di Pale ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Con l'inappuntabile camicia di seta con fiocco intorno al collo e l'acconciatura fresca di parrucchiere, la professoressa Biljana Plavsic è sempre lì, in prima fila, accanto al «presidente» Karadzic. Nell'autoproclamata Repubblica serba della Bosnia, lei è la vicepresidente. Ma la lady di ferro serba è soprattutto nota per essere la leader dei falchi del sedicente Parlamento di Pale. «Il piano di pace proposto daJV[ance. e Owen è inaccettabile per i serbi». Da sempre ferma su questa posizione, la Plavsic ha osato sfidare lo stesso presidente Milosevic. Quando il leader di Belgrado ha capito che era meglio cam¬ biare rotta e giocare la carta del pacifismo per evitare l'intervento militare dell'Occidente, e quando ha fatto pressione sui suoi fedeli collaboratori serbobosniaci affinché firmassero il documento, la Plavsic ha scelto la guerra. «Se anche dovessero morire sei milioni di serbi, ne rimarranno sempre altri sei che continueranno a combattere». Milosevic ha immediatamente risposto che quelli che rilasciano simili dichiarazioni dovrebbero farsi curare in un ospedale piuttosto che occuparsi di politica. Stizzita, la prof. Plavsic non ha voluto dargli la mano quando l'illustre ospite è venuto ad assistere all'ultima riunione del Parlamento. Sola, senza figli, dopo aver trascorso .una vita tra le formule chimiche, insegnando questa materia agli studenti dell'Università di Sarajevo, Biljana Plavsic si è dedicata anima e corpo alla politica intesa come progetto per realizzare la Grande Serbia. Dopo i primi massacri dei musulmani compiuti dai miliziani serbi a Foca e a Visegrad, in Bosnia orientale, è andata di persona a complimentarsi con il famigerato capo cetnico Arkan, baciandolo davanti alle telecamere del mondo intero. Al suo fianco un altro intellettuale, il prof. Nikola Koljevic, studioso di Shakespeare e ex docente alla facoltà di filosofia di Sarajevo. Come la Plavsic, anche lui era membro della presidenza collettiva bosniaca presieduta dal presidente Alija Izetbegovic, e anche lui ha scelto l'ideologia nazionalista granserba. Eppure era stimato e amato dai suoi studenti. Quando alcuni anni fa perse il figlio in un incidente di montagna tutta Sarajevo assistette commossa ai funerali. Ma Koljevic si è schierato con il «suo popolo» pronto a combattere per il mito «tutti i serbi in una stessa patria». Mito condiviso dal presidente del Parlamento Momelo Krajisnik, ex uomo d'affari che ha scontato un anno e mezzo di galera per una truffa ai danni della previdenza sociale. Mentre la gran parte di questi professori, ideologi, non ha mai messo piede sul fronte di battaglia, i «parlamentari» Velibor Ostojic, ex ministro delle Informazioni nel governo di Sarajevo nonché ex giornalista della radio bosniaca, ha partecipato in prima persona al massacro di Foca. Secondo l'accusa avrebbe sgozzato civili musulmani e violentato le loro donne. Ma il vero signore della guerra è il generale Ratko Mladic. Spietato, arrogante, è stato lui a ordinare di radere al suolo decine di città e villaggi musulmani e croati. «Sparate su tutto quello che si muove» ripete ai suoi uomini beffandosi di tutti gli accordi di cessate il fuoco che ha firmato di persona di fronte ai comandanti deUe forze di pace dell'Onu. Altro aspirante guerriero è l'ex camionista di Trebinje, Bozidar Vucurevic, che si è autoproclamato comandante delle truppe serbe dell'Erzegovina occidentale. E' stato lui a bombardare Dubrovnik. Tra professori e contadini, sono in tutto un'ottantina i parlamentari serbi della Bosnia. Accomunati dallo stesso nazionalismo si dichiarano vittime di un complotto.mte.rnaziqnale_e sono pronti a fare la guerra contro il mondo intero. Con la benedizione della Chiesa ortodossa. Perché i sacerdoti ortodossi, sempre presenti alle riunioni del Parlamento, benedicono tutte le decisioni. Ingrid Badurina Karadzic (a sinistra) si consulta con il generale Mladic [foto reuter]
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