Buscetta: vidi Falcone l'ultima volta nell'89

New York, lo rivela al processo Gambino New York, lo rivela al processo Gambino Buscetta: vidi Falcone l'ultima volta nell'89 Cade l'ipotesi di un incontro col giudice dopo l'omicidio dell'onorevole Lima NEW YORK. «Vidi Falcone per l'ultima volta nel febbraio 1989». Lo ha detto Tommaso Buscetta durante la testimonianza al processo contro i fratelli Joe e John Gambino in corso a New York. «Lei si incontrava con il giudice Giovanni Falcone, signor Buscetta?», gli ha chiesto l'avvocato George Santangelo. «Sì, vedevo il giudice Falcone - ha risposto il pentito - non so quando lo vidi per l'ultima volta ma credo che fu nel febbraio del 1989. Dopo quella data, basta». La risposta apre risvolti inediti: si credeva che Falcone avesse incontrato Buscetta ancora nell'aprile dello scorso anno. In particolare, subito dopo l'omicidio del deputato de Salvo Lima. Quella di ieri è stata la prima apparizione pubblica di Buscetta da quando ha lanciato le sue accuse contro Andreotti. Capelli lunghi ma composti, Buscetta è entrato in aula con i tradizionali occhiali scuri. E' apparso subito rilassato, spesso assentendo con il capo alle domande del legale ancor prima che l'interprete le traducesse in italiano. In apertura di udienza aveva detto di non conoscere la lingua inglese. Tuttavia in un paio di occasioni non ha aspettato la traduzione dell'interprete ed ha risposto direttamente in inglese suscitando un certo mormorio tra il pubblico presente in aula. «Signor Buscetta - gli aveva chiesto in precedenza il legale - lei parla il siciliano?». «Si, certamente molto bene». Buscetta è stato chiamato a testimoniare dalla difesa degli imputati. E' la prima volta che viene citato a comparire in tribunale per testimoniare a sostegno della difesa. L'obiettivo del legale di John Gambino è quello di dimostrare che in almeno un caso - quello riguardante la spedizione di 40 chilogrammi di eroina da Milano a New York John Gambino, che è imputato oltre che di omicidio anche di traffico di stupefacenti, non c'entra nulla. Perchè quello stesso episodio venne tirato in ballo proprio nel processo «Pizza connection» in cui, come destinatari della partita di droga, erano stati indicati Salvatore Catalano e compagni ora tutti in carcere. Nella prima parte dell'interrogatorio, in mattinata, il legale non è ancora entrato nel vivo dell'argomento centrale e sinora non sono nemmeno emersi elementi collegabili con le ultime rivelazioni di Buscetta sulle connessioni tra mafia e politica. Durante un breve intervallo, Joe Gambino, oggi particolarmente loquace, si è rivolto ai giornalisti affermando che era salito sul banco dei testimoni «il capo degli spioni», forse dimenticando che Buscetta era stato chiamato come testimone a sostegno della difesa del fratello. [Ansa]

Luoghi citati: Milano, New York