Fra tenui tramonti e mazzi di anemoni

Fra tenui tramonti e mazzi di anemoni S'inaugura la mostra di Arturo Pividori Fra tenui tramonti e mazzi di anemoni Cinquantanni di pittura, di incontri con artisti come Bertinaria e Terzolo, di presenze nel tessuto espositivo torinese caratterizzano l'esperienza di Arturo Pividori che oggi, alle ore 17, inaugura una personale alla Galleria Fogliato (via Mazzini 9, sino al 29 maggio). Attraverso i dipinti e una serie di acquarelli, si snoda un percorso che pone in evidenza una pennellata espressionistica, un colore intenso che sottolinea una natura morta con pere e melograne o un fiabesco paesaggio con gli uccelli su un ramo di rose. Dall'esordio nel 1946, nell'immediato secondo dopoguerra, Pividori ha operato all'insegna di una visione della realtà che si identifica con l'inverno a Porta Palazzo o il tramonto a Venezia, con un mazzo di anemoni o un ricordo del mare ad Arenzano. Si tratta, quindi, di un dipingere tipicamente figurativo, dove il candore delle immagini si lega a un mondo di intense emozioni, di sensazioni che si traducono - ha scritto Giovanni Conso - in «presepi, paesaggi, ghiacciai, fiori di campo, e tutto il resto, che è tanto». E in tale direzione ogni immagine, ogni tocco di colore (dai verdi ai rossi ai bruni), ciascun segno immediato e vitale, concorre a creare il clima di questi quadri che trasmettono l'interiore volontà di cogliere gli aspetti della natura che ci circonda. [a. mi.] Pividori: «Zoccoli sul davanzale», olio

Persone citate: Arturo Pividori, Bertinaria, Fogliato, Giovanni Conso, Pividori, Terzolo

Luoghi citati: Arenzano, Venezia