Novelli è il favorito Comino subito dopo

Il toto-sindaco dei bookmakers londinesi Il toto-sindaco dei bookmakers londinesi Novelli è il favorito Cornino subito dopo Arrivano i bookmakers a colorire la lunga vigilia elettorale. Sbarcano da Londra e fissano le quote per i candidati-sindaci: Novelli favorito, poi Cornino, Castellani, Zanetti. La società si chiama Atlas, e riunisce le agenzie di scommesse sportive della capitale inglese. Il portavoce ha un nome improbabile, Kim Barba, e un'opinione molto precisa sull'esito del voto: Novelli viene dato a 1,40, come si conviene ai cavalli abbastanza (ma non troppo) favoriti: se vincerà chi ha scommesso sul suo nome guadagnerà 140 mila lire per ogni 100 mila giocate. Quote più interessanti per Domenico Cornino, candidato della Lega, e Valentino Castellani, appoggiato da una coalizione che ha i punti forti nel pds e in Alleanza democratica: l'agronomo cuneese è dato a 4,25 (425 mila lira ogni 100 mila), il docente del Politecnico a 5 (mezzo milione per 100 mila lire). Staccato è il professor Zanetti, che in caso di successo «premierebbe» chi avesse avuto fiducia in lui con 2 milioni ogni 100 mila lire investite. Per non dire del missino Martinat, del leghista dissidente Pioli, dell'ex assessore Maurizio Lupi, per i quali i bookmakers hanno fissato quote iperboliche. Non si accettano scommesse, per ora, sul monarchico Vittucci Righini e sul socialista Marcano. Ma soltanto per ragioni di tempo; i loro nomi sono apparsi quando gli informatori «su piazza» avevano già trasmesso a Londra elenco di candidati e probabilità di successo. Il «buco» sarà presto colmato. L'attendibilità del pronostico è da verificare. Spesso gli allibratori «offrono» cavalli, corridori automobilistici o atleti, e in questo caso candidati, a quote molto vantaggiose. Lo scopo: smuovere le acque, favorendo le puntate più rischiose. La puntata a «uno a uno», cioè una lira vinta per ogni lira giocata, va bene per i grandi favoriti, ma se estesa a troppi concorrenti rischia di bloccare il mercato e svantaggiare chi tiene il banco. La scommessa è perfettamente legale. Richiede l'apertura di un conto corrente in Inghilterra (anche tramite un vaglia presso la sede dell'allibratore) e quindi la puntata vera e propria tramite telefono. Nel corso della campagna elettorale i pronostici potrebbero cambiare (e certamente muteranno al momento del ballottaggio). Ma non ci saranno spiacevoli sorprese: la quota sarà quella fissata al momento della puntata. In poche parole: in caso di vittoria di Zanetti chi oggi spendesse 1000 lire sul suo nome ne metterebbe in tasca 20 mila, anche se in una fase successiva il candidato dell'area laico-cattolica dovesse diventare il grande favorito. Resta una domanda. Perché i bookmakers dedicano tanta attenzione alle vicende italiane? La risposta sta nel prelievo fiscale che lo Stato attua su scommesse e giochi del nostro Paese. Il guadagno acquisito oltre Manica sarebbe invece esentasse: constatazione che suggerisce agli inglesi, grandi scommettitori, di puntare sulla lira. [g. pav.] LE QUOTE DEL NOVELLI a 1,40 COMINO a 4,25 CASTELLANI a 5 ZANETTI a 20 Novelli è dato a 1,40. Chi gioca e vince guadagna 140 mila lire ogni 100 mila giocate Domenico Cornino, della Lega, è dato a 4,25 (425 mila ogni 100 mila giocate)

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