Gramsci, la cultura antifascista

Gramsci, la cultura antifascista In omaggio con La Stampa oggi i «Ritratti storici» di Mario Soldati Gramsci, la cultura antifascista E con Cesare Pavese le Lunghe diventano poesia Il penultimo fascicolo dei Ritratti storici è dedicato ad Antonio Gramsci e Cesare Pavese, due protagonisti della storia e della letteratura d'Italia. Antonio Gramsci, nato nel 1891, fu tra i fondatori nel 1921 del partito comunista italiano e passò numerosi anni all'estero, nell'Austria reduce dalla sconfitta nella prima guerra mondiale e nell'Unione Sovietica subito dopo la rivoluzione bolscevica. Gramsci partecipò come deputato alla XXVII legislatura, dal 1924 al 1926, quando fu arrestato in seguito alla crisi dell'Aventino e condannato a vent'anni di reclusione. Morì in carcere. Accanto alla sua attività politica è da ricordare per la sua grande produzione giornalistica (prima l'Avanti! poi l'Ordine Nuovo di Torino) e per la sua opera letteraria «I quaderni dal carcere», in cui gettò molte basi per la successiva critica di ispirazione marxista. Cesare Pavese fu uno degli scrittori e dei poeti che rinnovarono la letteratura italiana negli Anni Trenta e Quaranta, avvicinandola a quella americana della quale fu conoscitore e traduttore. Il suo romanzo più celebre, «La luna e i falò», uscì nel 1950, poco prima che Pavese si togliesse la vita: nel racconto di un uomo che torna, dopo essere stato negli Stati Uniti, nel paese delle Langhe dove era vissuto da bambino e qui assiste alla distruzione di tutti i suoi ricordi di infanzia, c'è anche la percezione di quanto l'arcaico mondo contadino sia ormai giunto al termine, distrutto da avvenimenti troppo grandi, come la guerra e l'emigrazione dei giovani verso le città. Pavese è molto amato e studiato ancora oggi, soprattutto dalle giovani generazioni che apprezzano molto il suo stile realistico sia in prosa che in poesia. Antonio Gramsci

Persone citate: Antonio Gramsci, Cesare Pavese, Gramsci, Mario Soldati, Pavese

Luoghi citati: Austria, Italia, Stati Uniti, Torino, Unione Sovietica