Recessione nera per la Germania

Recessione nera per la Germania Il pil crolla di oltre il 10% Recessione nera per la Germania BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Con una flessione su base mensile dello 0,6%, la produzione industriale tedesca a marzo ha perso il 10,5% rispetto allo stesso mese del 1992. Il dato di febbraio è stato nel frattempo rivisto al ribasso dello 0,4%, determinando così una perdita dell' 1,3% rispetto a gennaio. E' anche e soprattutto sulla scorta di simili, gravissimi rilievi statistici che i «Sei Saggi» (i principali istituti tedeschi di ricerca economica) hanno rilanciato ieri la loro linea di dura critica alla Bundesbank e al governo. Gli istituti, che due volte l'anno presentano le previsioni sull'andamento dell'economia, ritengono che «un ribasso più rapido dei tassi di interesse è perfettamente conciliabile con i principi di una politica della massa monetaria orientata verso la stabilità e la crescita». Quanto al governo Kohl, sbaglia a compensare la crescita del deficit di bilancio con un ricorso eccessivo all'aumento delle tasse. Dovrebbe badare, piuttosto, a ridurre le proprie spese. E il «Patto di solidarietà» con il quale si dovrebbe finanziare la rinascita dell'Est tedesco? «Non è proprio quel che ci aspettavamo», insistono i responsabili dei sei Istituti, rilanciando la polemica sul piano di risanamento dell'economia orientale - messo a punto il 13 marzo da governo, opposizione e Stati federali - nel quale si prevede un aumento delle tas¬ se a partire dal 1995. Nel loro rapporto di primavera presentato ieri a Bonn, gli Istituti di Berlino, Amburgo, Monaco, Kiel, Essen e Halle (quest'ultimo è stato aggiunto l'anno scorso ai cinque Saggi occidentali) prevedono una caduta dell'1,5 per cento del prodotto interno nell'insieme del Paese. La ripresa non si manifesterà «che entro la fine dell'anno, al più presto». Fra luglio e agosto si dovrebbe raggiungere il «punto più basso della congiuntura». Nell'ultimo trimestre del '93, inoltre, l'inflazione dovrebbe ridursi dal 4,5 al due per cento. Previsioni pessime, invece, per la disoccupazione: salirà sia all'Est che all'Ovest, interessando nel complesso il 9,2 per cento della popolazione. Oltre tre milioni e mezzo di persone, dunque: 2 milioni e trecentomila all'Ovest (con un aumento di mezzo milione), un milione e duecentocinquantamila all'Est (più ottantamila). Ma gli Istituti sottolineano che una delle condizioni essenziali per una ripresa a fine d'anno è una «sensibile» discesa dei tassi a breve termine sul mercato monetario, controllati dalla Bundesbank attraverso il tasso di sconto e il Lombard. Al contrario, sottolineano i Sei, i tassi sul mercato dei capitali devono ridursi soltanto «leggermente». Soltanto in questo modo la struttura dei tassi, attualmente capovolta (quelli a hingo termine sono inferiori di quelli a breve), «si normalizzerà nel secondo semestre». [e. n.] Un momento delle proteste degli operai metalmeccanici tedeschi l'altro ieri a Dresda I lavoratori dell'Est sono esasperati

Persone citate: Kohl, Lombard

Luoghi citati: Amburgo, Berlino, Bonn, Dresda, Essen, Germania, Kiel, Monaco