Da Pinocchio al nostro futuro

G RISPONDE O.d.B. Egr. sig. Del Buono, concordo pienamente con Giovanni Spadolini sul significato storico di Pinocchio. Vorrei al proposito distinguere il Risorgimento dalla conquista regia che ha attuato l'unità. Risorgimento ritengo che debba essere limitato alla corrente liberal-democratica dei Mazzini, dei Cattaneo, dei Montanelli che miravano a un'Italia moderna, laica, europea e repubblicana. La conquista regia non è più Risorgimento, ma non è, come taluno ritiene, antirisorgimento. Mazzini la chiamò «una menzogna d'Italia»... dr. Antonino Repaci, Torino G ENTILE signor Ripari: Pinocchio è davve¬ ro un gran personaggio e non solo perché riesce ancora a far discutere cardinali e storici, ma anche e soprattutto perché lui, burattino di discutibile condotta, ottiene che si parli ancora, come fa egregiamente lei con il suo distinguo, della storia d'Italia. Ovvero di come l'Italia sia nata con già in seno una tentazione e una tensione di dissidenza, di spartizione in due per i motivi più vari. «L'unificazione doveva essere fatta, ma i democratici non ne avevano le forze, anche perché le masse popolari erano assenti», dice giustamente lei e questa assenza si prolungherà e continuerà a durare negli anni, non possiamo negarlo, a qualsiasi fazione si appartenga. «L'unica forza era la monarchia sabauda. Che poi Da Pinal nofut occhio stro uro questa abbia esercitato il potere in modo tutt'altro che egregio, è un altro discorso. Tuttavia il Risorgimento - questa grande eresia civile - è sopravvissuto alla monarchia: è stato come un filone che è passato attraverso il primo socialismo (Costa, Turati), l'antifascismo (Gobetti, Rosselli, Gramsci), la Resistenza (Galimberti e gli altri martiri). Che la Chiesa se la prenda con la monarchia sabauda è più che comprensibile considerando il modo con cui questa la ha trattata; ma con il Risorgimento molto meno...». Gentile signor Répaci, trascrivo molto volentieri il suo intervento, ma non posso fare a meno di provare a pensare al nostro futuro. Le grandi proteste suscitate o organizzate contro la decisione del Parlamento riguardo a Bettino Craxi, nel momento in cui provo a risponderle paiono già sopite. Ed è facile ricordare una delle tante accuse che gli stranieri rivolgono agli italiani di mancanza di tenacia se non addirittura di eccessiva volubilità. Sarà confermata anche questa volta? Speriamo di no. E' già qualcosa che Andreotti abbia rinunciato all'immunità. Ora sta ai giudici di comportarsi rettamente, credibilmente. Oreste del Buono Da Pinocchio al nostro futuro

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