Chiuse tre sedi 20 denunciati
Chiuse tre sedi 20 denunciati Chiuse tre sedi 20 denunciati ROMA. Tre sedi del Movimento politico occidentale sono state chiuse dalla Digos di Roma nel Lazio: quella di Frascati e quelle romane di via Alba e via Domodossola. Il provvedimento è stato contestuale alla denuncia di venti persone per «partecipazione ad associazione di carattere razzista e xenofobo» ed è avvenuto in un momento particolare dell'attività dell'organizzazione politica. Secondo il capo della Digos romana, Marcello Fulvi, era imminente l'uscita in pubblico di una nuova organizzazione di estrema destra denominata «Base autonoma» (dal nome di un'analoga organizzazione spagnola) in cui sarebbero confluiti il Movimento politico di Roma, «Azione skinheads» di Milano e il «Fronte skinheads» del Veneto. L'azione della polizia è stata possibile grazie a una normativa che risale al '75 e che riguarda la repressione delle attività razziste e xenofobe, integrata dal recente decreto Mancino che consente il sequestro delle sedi. Il prowedimento andrà confermato dalla magistratura dopo la sentenza in giudicato. Le indagini sono partite oltre un anno fa. La Digos ha presentato al magistrato dott. Saviotti, che ha firmato i venti decreti di perquisizione domiciliare e locale un rapporto circostanziato sui numerosi episodi avvenuti a Roma la cui responsabilità è stata attribuita a esponenti del Movimento politico: dall'aggressione a una somala che stava telefonando in una cabina telefonica, per la quale sono stati arrestati numerosi minorenni, all'assalto all'Hotel Giotto, per il quale ci sono stati i rinvìi a giudizio di Dino Schirinzi e Alessandro Di Martino, all'episodio delle «stelle gialle» sui negozi di viale Libia per il quale è stato sempre arrestato lo stesso Di Martino. Nel rapporto si faceva riferimento anche all'attività di Andrea Insabato che è stato condannato a un anno e sei mesi per incitamento ad odio razziale e a quella di Giorgio Cola per le accuse rivolte agli ebrei. Le perquisizioni sono cominciate alle 5,30 di ieri. All'interno delle sedi sono state trovate armi improprie come manici di piccone e caschi, una pistola lanciarazzi (in via Alba), un'accetta (in via Domodossola), magliette con l'immagine di Hitler e materiale di propaganda. Le perquisizioni domiciliari hanno riguardato soprattutto le persone ritenute responsabili a livello organizzativo. In particolare Maurizio Boccacci, che risulta il leader indiscusso del Movimento e responsabile del settore «cultura e propaganda», mentre Alberto Devitofrancesco era responsabile del settore disciplina. Nei confronti di Boccacci e di Devitofrancesco è stato ordinato il divieto d'espatrio: i due inoltre non potranno uscire dalle loro abitazioni dalle 21 di sera alle 6 del mattino e dovranno comunicare gli spostamenti che faranno durante il resto della giornata. [Ansa]
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