E il budino di prugne ve lo serve Bernstein di P. Gal.

E il budino di prugne ve lo serve Bernstein Le ricette-concerto eseguite da Jona e Cognazzo E il budino di prugne ve lo serve Bernstein TORINO. Lo sapevate che Léonard Bernstein, per cui la musica, composta od eseguita, sul podio o al pianoforte, era essenzialmente vita, gioia e divertimento, musicò per ischerzo alcune ricette di cucina? Le abbiamo ascoltate l'altra sera nel programma dedicato ad «amenità e bizzarrie del canto da camera» che il baritono Alberto Jona e il pianista Roberto Cognazzo hanno eseguito al Circolo degli Artisti. In un declamato rapidissimo con slarghi ritmici sulle parole chiave, Bernstein ha intonato le ricette del budino di prugne, della coda di bue, del «civet» in versione rapida, e del tavouk gueunksis, un piatto della cucina africana. La lingua è il francese, quella in cui si esprime la più grande gastronomia del mondo, e i piccoli pezzi richiedono un interprete particolarmente spiritoso, come ha mostrato di essere Alberto Jona al¬ le prese, nello stesso programma, con brani di Offenbach e Poulenc, di Cagnoni, operista di metà Ottocento, di Pasquale Stajano e Ripp, autori novecenteschi di musichette leggere su testi allusivi e spiritosi, per lo più scanditi da ritmi di foxtrot. A Jona si addice questo repertorio che gli dà modo di mettere a frutto la sua vena istrionica, impegnandone la voce sul terreno a lei congeniale della sillabazione rapida, del vocalizzo leggero, dello scatto ritmico e, soprattutto, del gesto sempre ironico, allusivo, ammiccante. Il divertimento del pubblico è salito, così, di grado in grado, sino alla risata vera e propria, anche per merito del pianista Cognazzo che, oltre a suonare con evidente piacere, per sé e per chi lo ascolta, ha introdotto i singoli brani con brevi e calzanti parole. [p. gal.]

Luoghi citati: Torino