Doppio cd per Ella che compie 75 anni

r- I DISCHI Doppio edper Ella che compie 75 anni EI suoi 75 anni, 60 li ha trascorsi sul palcoscenico insieme a molte stelle del jazz. Oggi Ella Fitzgerald soffre di cuore e il suo impresario Norman Granz la sorveglia più di un medico. La vita della grande cantante, al contrario di tanti artisti afroamericani, non ha avuto traumi. Ad eccezione di un altro problema di salute vent'anni fa, quando alla fine di un concerto all'Arena di Verona subì il distacco della retina di un occhio e perdette la già precaria vista. «Provai il panico - ebbe a ricordare Fitzgerald - pensai che non avrei più potuto cantare, ma poi mi vennero in mente i cantanti ciechi, che sono tanti e bravissimi». Una vita senza rabbie e rovesci è speculare a una carriera artistica tranquilla, felice. In definitiva ben diversa da quella di altre colleghe di jazz, su tuttBillie Holiday. Non è un casche il canto di Ella Fitzgerald trovi in se stesso le ragioni della propria validità, non mostrmai una decisa ricerca di contenuti. La grande nonna del jazz hsempre preferito l'allusione, lscherzo, la gioia di fare musicper fare musica. A lei inutilchiedere politica e protesta. Un ruolo simile a quello di Armstrong, diametralmente opposto a tanta storia del jazz. E pazienza se qualche malizioso hsempre cercato di farli passarcome «negri buoni» ad uso e divertimento dei bianchi. Di regola la Fitzgerald sceglie un tema a piacimento - jazz o musica leggera, rock o semplicemente di successo - e lo riconfeziona a suo piacimento: gaggiunge fascino, lo rende indimenticabile, toghe eventuainquietudini, tristezze, aromtormentati. Ha ragione chi hscritto che Ella è una stupendcantante ma non una grandinterprete. Per il 75° compleanno di EllFitzgerald, la Grp di Deve Grusin e Larry Rosen ha giustamente pubblicato un preziosdoppio Cd (con un libretto riccdi foto e ottimi testi storico-critici): 75th Birthday Celebration con 39 brani tratti dallregistrazioni in archivio allDecca. In realtà il regalo è statfatto a noi ascoltatori. Incisionperfette per ripercorre uno stupendo capitolo di storia dellmusica. Doveroso inizio con «A-tisked A-tisked», tema allegro spiritoso inciso esattamente il maggio di 55 anni fa, che vendette milioni di copie, fatto rarissimo a quei tempi. Con lei c'l'orchestra del batterista ChicWebb, che 4 anni prima lscoprì e la lanciò. Solo un anndopo il successo del bran(1938) Webb morì e la stessElla condusse l'orchestra petre anni. La rassegna storica della Grprosegue cronologicamenteproponendo altre brillanti inI pros | prop terpretazioni e compagni di avventura diversi: «Undecided» (uno degli ultimi lavori di Chick Webb), «Don't worry 'bout me» (con Her Savoy Eight), «Stairway to the stars» e «Five o'clock whistle» (con Her Famous Orchestra e Bill Beason sostituto di Webb), «Cow cow Boogie» e «Into each life some rain must fall» (con gli Ink Spots), «It's only a paper moon» (con i Delta Rhythm Boys). Si arriva a «How high the moon», la celebre «Lady be good», «Flying home» e «Smooth sailing». Tutti brani marchiati dal be bop, quattro esempi perfetti di vocalità parificata agli strumenti musicali. Ella Fitzgerald elude quasi del tutto i testi letterari frantumandoli nello «scat», cioè in una serie di sillabe, talvolta pronunciate a velocità vertiginosa, prive di significato lessicale. E con lei il nuovo stile perde gran parte di quella sua impronta esclusiva, quel suo lato protestatario di riappropriazione «nera» del jazz. Il piacere dell'ascolto continua con classiche e superbe alleanze in compagnia di Louis Armstrong («You won't be satisfied», accompagnati dall'orchestra di Bob Haggart, e l'incantevole «Dream a little dream of me», accanto all'orchestra di Sy Oliver). Quest'ultima orchestra è una perfetta compagna in altri dieci brani. Altri grandi complessi che hanno avuto l'onore di assecondare le magie di Ella Fitzgerald sono quelli di Benny Carter (da sottolineare «01' devil moon», «That old black magic»), Gordon Jenkins, Ray Brown. Ultime sottolineature: toccante è «Lullaby of birdland», dolce musica realizzata insieme al pianista Ellis Larkins; emblematica la proposta finale del cofanetto, «My one and only love» (con la Toots Camarata Orchestra). Quale se non la musica, colore con cui Ella Fitzgerald ha saputo dipingere la vita. Al prossimo anniversario aspettiamo una riedizione tanto curata degli incontri musicali con Oscar Peterson, le musiche di Gershwin, Duke Ellington, Count Basie (che Ella ha sempre considerato la più adatta ai suoi mezzi vocali), Nelson Riddle, la musica brasiliana. Per Ella si possono superare i confini commerciali di etichetta discografica. Alessandro Rosa >saj

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