Vivono da 6 anni in casa lesionata

Strambino, preoccupanti crepe nei muri Strambino, preoccupanti crepe nei muri Vivono da 6 anni in casa lesionata Da sei anni, da quando cioè furono eseguiti gli scavi per l'installazione delle fognature, convivono con preoccupanti crepe sui muri e sui soffitti della casa. Adesso Piero ed Elsa Scanzio, titolari di una trattoria in via IV Novembre, a pochi metri dalla stazione ferroviaria, si sono stancati di aspettare inutilmente che qualcuno ripari i danni. Si sono rivolti a un legale: «Non possiamo più vivere con l'incubo di vederci crollare la casa». La vicenda ebbe inizio nel settembre del 1987, durante la posa dei condotti fognari effettuata dalla ditta Sogeco di Cuorgnè per conto del Consorzio Acque Beflue. Spiega ancora Scanzio: «Fecero uno scavo enorme, proprio a fianco di casa nostra. Le vibrazioni danneggiarono gravemente i muri, interni ed esterni». Da parte dell'impresa e del Consorzio furono effettuate alcune riparazioni, compresa l'installazione di spie di cristallo sulle crepe per verificarne ogni minimo movimento. Gran parte di quelle spie, però, si sono già rotte: segno che le spaccature continuano ad ingrandirsi. «Nelle scorse settimane - dicono gli Scanzio - durante alcuni lavori sulla ferrovia, i muri della casa tremavano. Qui, però non si è più presentato nessuno, né del Comune, né del Consorzio e neppure della Sogeco». Matteo Garetto, presidente del Consorzio Acque Beflue e sindaco di Strambino, respinge ogni accusa, anche quella di essersi disinteressato al problema: «Ho verificato di persona la situazione degli Scanzio. Come presidente del Consorzio, ho già fatto quanto era mio dovere, ma i danni li deve pagare l'impresa». Piero Scanzio è contitolare della trattoria danneggiata dopo scavi fognari

Persone citate: Elsa Scanzio, Matteo Garetto, Piero Scanzio, Scanzio

Luoghi citati: Cuorgnè, Strambino