Minacce di morte a Wimbledon di P. Q.
Minacce di morte a Wimbledon Minacce di morte a Wimbledon Gruppo croato non le perdonava di usare la bandiera jugoslava Fino al giugno dello scorso anno era l'indiscussa numero 1 del tennis femminile, al «Roland Garros» di Parigi aveva sconfitto dopo una dura lotta una Steffi Graf in splendida forma. Ma quel 5 luglio del 1992 sul campo centrale di Wimbledon si presentò una Seles irriconoscibile, piegata dalla tedesca in poco tempo. A influire sul risultato furono sicuramente le minacce di morte che Monica Seles aveva ricevuto due giorni prima. Con una lettera scritta in tedesco, un gruppo croato aveva rivelato che avrebbe messo una bomba nella villetta affittata dalla tennista in Somerset Road. Non si perdonava all'atleta di continuare a giocare sotto la bandiera dell'ex Jugoslavia, proprio men¬ tre infuriava la guerra. Subito Scotland Yard aveva fatto evacuare l'appartamento: dell'ordigno nessuna traccia, ma da quel giorno la ragazza è stata costantemente seguita da due agenti dell'antiterrorismo. La Seles aveva già avuto in passato problemi per questioni «etniche»: la sua famiglia ò di origine ungherese, lei è nata in Vojvodina (Serbia settentrionale), ma a 12 anni si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha chiesto la cittadinanza. Per evitare grane aveva chiesto addirittura di poter giocare sotto lo stemma di Sarasota, in Florida, la cittadina statunitense dove abita. Altre accuse aveva ricevuto dalla nonna Amalka Milutinovic, che le rinfacciava di averla abbandonata. [p. q.]
Persone citate: Milutinovic, Monica Seles, Seles, Steffi Graf
Luoghi citati: Florida, Jugoslavia, Parigi, Serbia, Stati Uniti, Wimbledon
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