Caso Profumo, la verità dopo 30 anni di Fabio Galvano

Caso Profumo, la verità dopo 30 anni Parla alla televisione la squillo che provocò la caduta del governo MacMillan Caso Profumo, la verità dopo 30 anni Christine Keeler confessa: è vero, ero una spia I DELLA GUERRA LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Trent'anni dopo, Christine Keeler confessa: «Sì, sono stata una spia». La squillo che fu protagonista dello scandalo Profumo, e che provocò indirettamente la caduta del governo Macmillan, ha ammesso in un'intervista della Bbc di «avere ancora simpatie comuniste» - la sua educazione politica era stata opera del dottor Stephen Ward, l'osteopata suicida prima del processo - e che la sua «amicizia» contemporanea con il ministro della Guerra John Profumo e con l'addetto militare sovietico a Londra Evgenij Ivanov non era stata innocente come tutti avevano allora sostenuto. «Sì, certo, portavo messaggi, cioè spiavo», ha dichiarato la Keeler, che oggi ha 51 anni: «Ma allora avevo 17 anni e non sapevo che c'era gente che veniva arrestata per le idee che professava». Da anni Christine Keeler sostiene che la vera spia era Ward e che era stato lui a creare lo scandalo usandola come pedina. «Stephen era il capo. Era lui il numero uno delle spie russe a Londra. Aveva intelligenza e capacità di manipolare le persone, per ottenere ciò che voleva da chiunque», aveva dichiarato pochi giorni fa la Keeler in un'intervista al «Sunday Express». Era stato Ward, secondo la ragazza, ad architettare la sua vi- cenda con Profumo - lo aveva incontrato proprio a casa dell'osteopata - e poi la breve ma pericolosa liaison con Ivanov. Quando lo scandalo divenne di pubblico dominio, trent'anni fa, Profumo negò in Parlamento di avere mai conosciuto la ragazza. Poi fu costretto ad ammettere di avere mentito su quella che l'In- ghilterra puritana considerava una questione non soltanto di sicurezza ma anche morale. Accusato di avere mentito ai Comuni, si dimise. E Ivanov, fuggito precipitosamente in Russia, fu premiato con l'ordine di Lenin per avere segnato un punto così importante nella Guerra fredda. Il caso Profumo, con il suo co¬ rollario di belle e facili ragazze, di party in lussuose ville di campagna, insomma di una dolce vita d'Oltremanica, fu per l'Inghilterra uscita dal grigiore degli Anni Cinquanta la scoperta di una nuova liceità, che avrebbe avuto profondi effetti su questa società. Christine Keeler, più della sua amica Mandy Rice-Davies che assurse all'onore delle cronache come compagna di tanti festini, era anche bella; e molti inglesi, senza confessarlo, s'innamorarono di lei. Dopo due matrimoni entrambi falliti, e dopo avere allevato due figli che hanno ormai preso il volo dal nido, oggi fa l'affittacamere in un sobborgo di Londra. Ci fu davvero un rischio per la sicurezza militare britannica? Passando dal letto di Profumo a quello di Ivanov, la Keeler poteva davvero avere trasmesso segreti militari? La risposta è probabilmente no, anche perché l'«amicizia» con il diplomatico sovietico fu brevissima: quel tanto che bastò allo scaltro Ivanov per mettere nei guai il ministro della Guerra. Ma la confes¬ sione che fa oggi la Keeler, e che a trent'anni di distanza lascia abbastanza indifferenti gli inglesi, riguarda soprattutto il ruolo di Stephen Ward. In un recente incontro a Mosca con Ivanov, oggi un pensionato di 67 anni che nella Russia di Eltsin stenta a sbarcare il lunario, la Keeler ha invano cercato di fargli ammettere che era stato Ward a ordinargli di mettersi con lei, proprio per colpire Profumo; e che Ivanov, in realtà, ne avrebbe fatto volentieri a meno. Niente affatto, ha replicato l'ex addetto sovietico, nell'incontro organizzato dal «Sunday Express»: «Ricordo di averti vista sulle spalle di Profumo - le ha detto - nella piscina di Cliveden (la villa di Lord Astor, era il luglio 1961, ndr). Si vedeva che era un rapporto speciale, non privo d'affetto. Pensai: posso usare quel rapporto per compromettere Profumo. E per questo sono stato con te. Se non ti avessi mai vista sulle spalle di Profumo, nulla sarebbe accaduto». Fabio Galvano «Passavo le notizie ai russi ma non pensavo di fare del male» Da sin. la Keeler John Profumo e il diplomatico sovietico Ivanov

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Mosca, Russia