Il guidatore ideale Chi è consapevole dei suoi limiti al volante

PSICOLOGI A CONVEGNO PSICOLOGI A CONVEGNO Il guidatore ideale? Chi è consapevole dei suoi limiti al volante DAL prossimo luglio potremo viaggiare più sicuri sulle strade grazie all'aiuto dello psicologo. Con il nuovo Codice della Strada chi vorrà ottenere la patente o rinnovarla, dovrà superare, oltre alla visita medica, anche una visita psicologica. Con questa norma l'Italia si adegua alla legislazione dei Paesi europei più avanzati, che già da anni applicano la psicologia nella prevenzione degli incidenti. I più recenti dati statistici confermano che il fattore psicologico è causa di ben 117 mila incidenti sui 170 mila che sono avvenuti nel 1992. E smentiscono pregiudizi profondamente radicati: difetti meccanici o guasti del veicolo hanno provocato solo mille incidenti; malesseri e problemi fisici del guidatore, appena 3.200. Le stesse fonti Istat, elaborate dalla facoltà di Psicologia dell'Università di Padova, rivelano che gli incidenti stradali sono al primo posto fra le cause di morte nella fascia d'età fino a 35 anni. Gli anni di vita complessivamente perduti sulle strade sono il doppio di quelli che ci sottrae il cancro, ma per la prevenzione si considera naturale spendere una cifra 300 volte inferiore a quella impegnata nella ricerca sanitaria. Poiché il 90 per cento degli incidenti non ha cause meccaniche né mediche ma comportamentali, vale la pena studiare quali caratteristiche psicologiche tengano lontano l'automobilista dagli incidenti, fino a renderlo, possibilmente, un guidatore ideale. Ci hanno pensato per prime le compagnie di assicurazione americane, quando hanno scoperto che il costo di pochi pessimi guidatori superava di gran lunga quello di tutti gli altri automobilisti disciplinati. Chi ha avuto un incidente ha, dicono le statistiche, maggiori probabilità di averne un secondo rispetto a chi non ne ha mai avuti, e a ogni incidente successivo le probabilità aumentano. Dal punto di vista psicologico, il miglior guidatore non è chi dimostra con stile sciolto ed elegante di aver superato la goffaggine tipica del principiante: gli incidenti aumentano, con l'aumentare della scioltezza, nel secondo anno di guida. Guidatore ideale non è neppure chi ottiene i migliori risultati ai test che misurano i tempi di reazione e che sono obbligatori, secondo il Codice, per sele¬ zionare i guidatori professionisti; i giovani hanno riflessi più pronti, ma provocano e subiscono incidenti molto più degli anziani. E allora? La risposta è semplice e inattesa. Guida meglio non chi fornisce prestazioni migliori al volante, ma chi è più consapevole dei propri limiti. Fino a ieri questa consapevolezza la si conquistava solo a prezzo del rischio continuo sulle strade, dei cosiddetti «quasi incidenti», che davano all'automobilista la percezione dei propri limiti, ridimensionando il senso di onnipotenza tipico del guidatore del secondo anno. Oggi invece la psicologia consente di misurare in modo scientifico le attitudini alla guida. Con test collaudati è possibile misurare quanto l'alcol, i farmaci, la stanchezza, la monotonia, la depressione, il sonno influiscano sulle nostre capacità al volante. «In altri Paesi europei da decenni si è abituati all'automisurazione psicologica in vista di decisioni importanti - spiega Pierangelo Sardi, segretario nazionale all'Aupi, l'associazione di categoria degli psicologi italiani -; nel campo delle scelte lavorative, ad esempio, siamo uno dei pochi Paesi al mondo dove non si ricorre sistematicamente allo psicologo per la misurazione delle attitudini, anche se queste hanno un peso decisivo nel determinare incidenti sul lavoro». Non mancano le diffidenze verso la nuova normativa. In realtà si tratta semplicemente di allinearsi con il resto del mondo civile e di utilizzare questa branca della psicologia, nel nostro Paese ancora poco conosciuta in un campo che è decisivo per aumentare le speranze di vita. Per approfondire questi temi che toccano tutti i cittadini, e non solo gli automobilisti, gli psicologi hanno organizzato a Bressanone, il 30 aprile e 1° maggio prossimi, il primo meeting internazionale sulla psicologia della sicurezza sulle strade. Presenteranno i dati della ricerca universitaria italiana e straniera nel settore, la legislazione europea più avanzata e gli strumenti professionali con cui dal 1° luglio sono pronti a contribuire all'incolumità di tutti sulle strade. E non è che il primo passo della psicologia sul cammino della sicurezza automobilistica. Letizia Serra

Persone citate: Letizia Serra, Pierangelo Sardi

Luoghi citati: Bressanone, Italia, Padova