La lombalgia dell'autista

MAL DI SCHIENA MAL DI SCHIENA La lombalgia dell'autista Ricerca sulla colonna vertebrale e l'auto NUMEROSE sono le insidie per la nostra schiena, e tra queste c'è anche l'auto. Lo ha ricordato Paolo Gallinaro, direttore della prima Clinica ortopedica dell'Università di Torino, presentando recentemente all'Accademia di Medicina uno studio sulla colonna vertebrale e l'automobile fatto in collaborazione fra la sua scuola (Ardoino, Brach del Prever, Bruno, Indemini, Tabasso) e la Fiat Auto (Tamburro, Berrà, Fubini). Intendiamoci, non attribuiamo all'automobile colpe che non ha. Molte sono le cause della lombalgia, o male di schiena, e basterebbe citare le deviazioni della colonna, le artrosi, l'osteoporosi, l'ernia del disco, l'ancora relativamente misteriosa degenerazione discovertebrale. Ma accanto a queste origini «interne» abbiamo quelle «esterne», come l'eccessivo peso corporeo, la sedentarietà, e appunto l'automobile. Sedentarietà e automobile sono strettamente connesse, ma l'auto può essere anche causa diretta di lombalgia perché durante la guida la colonna è sottoposta a vibrazioni agenti sui muscoli paravertebrali, dorsali e addominali. Ecco un mal di schiena «tecnologico». Altri componenti dell'auto potenzialmente corresponsabili di lombalgia sono gli ammortizzatori, lo schienale del sedile non in consonanza con le curvature fisiologiche della colonna, la posizione inadeguata del volante e del cambio. Ecco in proposito alcuni importanti consigli al guidatore: fare ginnastica prima e soprattutto durante i lunghi viaggi per ridurre la fatica muscolare, eseguire piccoli movimenti della colonna vertebrale mentre si guida, non sottoporre a sforzi la colonna dopo la guida. Il problema non lascia certo indifferente l'industria dell'automobile, essendo evidente che la vettura deve adattarsi all'uomo e non viceversa. I tecnici della Fiat dicono: è impossibile evitare che le vibrazioni raggiungano in qualche modo il corpo, ma occorre filtrarle agendo sulle sospensioni e sul sedile. Due sono le vie da percorrere, conoscere da un lato il comportamento biomeccanico del corpo umano, dall'altro la sensibilità alle vibrazioni per le diverse direzioni e frequenze. Si posseggono già validi elementi nei riguardi di camionisti, autisti di bus, guidatori di trattori, ora la Fiat sta perfezionando i dati sull'auto. Oltre alle vibrazioni occorre considerare un secondo tipo di sollecitazioni della colonna, le forze di inerzia (frenate, accelerazioni, curve), rispetto alle quali sono importanti le sospensioni, il sedile, il volante, e la corretta posizione del corpo. La collaborazione del medico è essenziale. . - Ma purtroppo non ci sono soltanto le vibrazioni e le forze di inerzia, ci sono anche i traumi della colonna e conseguenti fratture, con'centinaia di paraplegici ogni anno, per lo più giovani, quando sia coinvolto il midollo spinale nell'interno della colonna. La chirurgia ha compiuto in questo campo grandi progressi ma è fondata su tecniche molto avanzate, eseguibili soltanto in centro specializzati. Nella Prima Clinica ortopedica dell'Università di Torino sono stati effettuati da tre anni a questa parte circa 50 interventi per frattura vertebrale con esiti incoraggianti. Ulrico di Aichelburg

Persone citate: Ardoino, Brach, Di Schiena, Fubini, Indemini, Paolo Gallinaro, Prever, Tabasso, Tamburro, Ulrico Di Aichelburg