Maestre in fuga dai baby-teppisti

Migliaia se ne vanno per paura dei bimbi violenti, gli esperti: colpa della tv Migliaia se ne vanno per paura dei bimbi violenti, gli esperti: colpa della tv Maestre in fuga dai baby-teppisti Germania, asili come ring BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Se ne vanno a migliaia, alle volte dopo anni di insegnamento e pratica, qualche volta senza neppure aver maturato indennità e pensione. Sempre più numerose, un po' dovunque. Per tutte loro, maestre d'asilo di Amburgo o di Colonia, di Berlino o Monaco, la ragione è la stessa: i bambini fra i tre e i sei anni sono sempre più violenti, governarli e guidarli diventa sempre più faticoso. Il carico psicologico, e alle volte anche fisico, di un lavoro già denso di difficoltà si fa sempre più greve. E' un fenomeno sociale ormai, come testimoniano indagini ufficiali: una recente inchiesta condotta per conto della «Caritas» dal professor Johann Michael Gleich, dell'università di Colonia, ha dato risultati «impressionanti», come il suo autore ha confessato allo «Stein». Il settanta per cento delle maestre che hanno deciso di abbandonare il lavoro ha giustificato la propria decisione con l'aggressività dei bambini, la disposizione al conflitto fra di loro già a partire dai tre anni: ci siamo ritrovate inermi, hanno ammesso, senza una possibilità concreta d'intervento, senza riuscire a far nulla. Il sessantatrè per cento di quante ancora resistono, inoltre, pensa seriamente alla possibilità di lasciare il posto, e per la stessa ragione. Meglio restare a casa, dicono, che continuare un impegno fatto d'affanni e ansie. Un'altra prova della gravità di un problema forse troppo a lungo sottovalutato: lo stipendio basso (duemila marchi al mese, pressappoco due mi¬ lioni di lire), le classi troppo numerose (fino a venticinque bambini), e le scarse possibilità di carriera sono considerate ragioni secondarie, fra quelle che spingono a lasciare il lavoro. Succede all'improvviso. Il conflitto esplode in una classe in apparenza normale, fra bambini di estrazione e provenienza varia. Uno spintone, uno sputo in faccia innesca una reazione che subito degenera in violenze e rissa. «E' la vita quotidiana, da noi. I bambini sono molto più aggressivi di una volta, i loro conflitti diventano sempre più brutali», ha raccontato allo «Stein» una maestra d'asilo di Amburgo, venticinque anni di lavoro alle spalle. «Il numero dei bambini difficili continua ad aumentare: il cinque per cento di quelli fra i tre e i sei anni sono aggressivi e violenti, in alcuni asili la percentuale sale al venti per cento», conferma un esperto di problemi giovanili e dell'infanzia, Klaus Hurrelmann. Alle volte basta uno sguardo giudicato male, un'offesa involontaria, per provocare lo scontro fra compagni di gioco. Alle volte, un solo bambino riesce a coinvolgere tutto il gruppo o quasi. Di fronte a questo, molte maestre si sentono impotenti. Qualcuna ha confessato: «Le nostre condizioni di lavoro, già problematiche,, diventano impossibili, il vaso è colmo». Ma perché questa esplosione di violenza infantile che, dicono le indagini, tracima poi negli altri ordini di scuola, dalle elementari alle medie superiori, dove i comportamenti aggressivi sembrano abituali? Per la difficile situazione familiare di tanti bambini in età prescolare prima di tutto, rispondono le inchieste: non a caso, l'aumento più significativo degli episodi di aggressività coincide con la caduta del Muro di Berlino. Ancora Gleich: «Il comportamento di tanti bimbi è un grido di difficoltà». Madri abbandonate dal marito o genitori disoccupati significano spesso attenzione ridotta per i figli, stress, depressione che i bambini assorbono senza capire, senza potersi difendere. E poi la tv, da qualche tempo sotto accusa anche in Germania: ogni giorno, è stato calcolato, mostra settanta omicidi. Ogni settimana, 2700 scene di violenza. Emanuele Novazlo Llna classe turbolenta: un problema diffuso in tutta la Germania

Persone citate: Johann Michael Gleich, Klaus Hurrelmann, Migliaia, Stein

Luoghi citati: Amburgo, Berlino, Colonia, Germania, Monaco