«Anche D'Alema incassò tangenti» di R. Int

«Anche D'Alema incassò tangenti» BITETTO ACCUSA «Anche D'Alema incassò tangenti» ROMA. Valerio Bitetto, ex consigliere d'amministrazione dell'Enel, nell'interrogatorio svoltosi il 22 aprile, avrebbe chiamato in causa, nel quadro di un accordo sulla spartizione degli appalti raggiunto tra Enel e partiti nei primi Anni Ottanta, secondo quanto riporterà il prossimo numero dell'Espresso, l'attuale" capogruppo pds alla camera ed allora segretario regionale pugliese del pei, Massimo D'Alema. «Per quanto riguarda la centrale di Brindisi - avrebbe detto Bitetto - era intervenuto un accordo fra de, psi e pei secondo il quale, per la realizzazione dei lavori demandati alle imprese locali, era prevista una suddivi¬ sione di tali imprese per aree di appartenenza o di contribuzione che avrebbero effettuato ai partiti politici. Detto accordo intervenne separatamente tra me, che rappresentavo l'Enel, e la democrazia cristiana da un lato e tra partito sociaUsta e partito comunista dall'altro». Secondo Bitetto, «per quanto attiene all'accordo fra psi e pei vi fu, nella seconda metà dell'82, una riunione all'Hotel Jolly di Bari, a cui partecipai insieme a Ludovico Maschiella (all'epoca consigliere di amministrazione dell'Enel su designazione del pei) e i segretari regionali pugliesi del pei e del psi, Massimo D'Alema e Mimmo Carella».[r. int]

Persone citate: D'alema, Ludovico Maschiella, Massimo D'alema, Mimmo Carella, Valerio Bitetto

Luoghi citati: Bari, Bitetto, Brindisi, Roma