La protesta della gente

La protesta della gente La protesta della gente Assediati i rrfsiakÀ oCtìbD Sf<ÌS al a ! rrfsiakÀ oCtìbD .Sf.<ÌS al a .! ROMA. Manifestazioni di piazza a Roma, Milano, Genova, centralini dei giornali assediati dalle telefonate. Lo sconcerto del Paese per l'assoluzione di Craxi alla Camera è stato espresso in mille modi. Moltissimi lettori della Stampa hanno chiamato la redazione torinese e quella romana per esprimere la loro pretesta. A Milano un migliaio i manifestanti riuniti davanti a palazzo di giustizia fino a notte. Ai militanti della rete e della lega lombarda si sono aggiunti anche quelli del movimento sociale italiano. Quindi nel viale occupato hanno sventolato i tricolori dei missini accanto alle bandiere crociate del Carroccio. La manifestazione si è svolta senza incidenti, controllata da lontano dalle forze dell'ordine. A Genova i leghisti si sono radunati nel piazzale intitolato a Pertini antistante il teatro Carlo Felice dove ieri sera si è tenuto il concerto, in prima italiana, diretto dal maestro ungherese Georg Solti. I dimostranti hanno issato bandiere e cartelli e hanno distribuito un comunicato nel quale si chiede al neo presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi di «mandare a casa e in galera tutti i ladri dei partiti». La protesta ha creato numerosi intralci al traffico del centro città. A Roma, fuori da Montecitorio, l'atmosfera non era meno tesa. Gruppi di cittadini sono confluiti in tarda serata davanti alla sede della Camera: hanno detto ai giornalisti che la manifestazione non è stata organizzata da alcun partito, ma è nata spontanemente perché alcune persone hanno sentito, a livello individuale, l'esigenza di protestare. L'assedio era cominciato subito dopo la votazione. Ai deputati che uscivano cori di «ladri» e altri insulti. A farne le spese è stato soprattutto il parlamentare liberale Vittorio Sgarbi. Un gruppo di giovani della Rete che esibiva un cartello con la scritta «basta con l'immunità parlamentare», ha gridato al critico «sei proprio come Bettino». E ancora: «Non hai il co- raggio di venire qua perché hai l'immunità che ti protegge». Sgarbi si è avvicinato ai manifestanti, ha cercato il dialogo. E' partito un lancio di uova, e Sgarbi ha perso le staffe, saltando di slancio le transenne che lo separavano dal gruppo. Nel parapiglia si è sentito il deputato pli urlare ai giovani: «Siete come i fascisti». E' dovuta intervenire la polizia che presta servizio sulla piazza. Anche esponenti della Lega sono scesi in in piazza, come testimoniato da alcuni striscioni. Tra gli altri Marco Formentini, capogruppo, che scandiva: «Regime di ladri». I suoi lo hanno seguito rivolgendosi con termini espliciti ai deputati che, intimoriti, cercavano una via d'uscita. Una giornata tesa, per gli uomini del Palazzo. In Transatlantico mugugni e commenti a valanga. La Malfa ha parlato di un «tragico errore», in un clima surriscaldato, che ha costretto i commessi a riversarsi in massa fuori dall'emiciclo e nella buvette per sedare eventuali intemperanze. Quando è uscito Francesco Burbalace, socialista, è scoppiato un alterco tra lui e alcuni deputati della Rete, cui si sono aggiunti il segretario del msi Fini e il deputato democristiano Francesco D'Onofrio. Parole grosse, accuse: una giornata da dimenticare, [r. int.] Contro Sgarbi (a sin.) lancio di uova in Parlamento Sopra: l'ex segretario del pri Giorgio La Malfa

Luoghi citati: Genova, Milano, Roma