Ricordi eccellenti di Giuseppe BertaBruno QuarantaGiovanni Arpino

Cinquanta conversazioni su personaggi torinesi Cinquanta conversazioni su personaggi torinesi Ricordi eccellenti Saranno presentati economisti, scrittori, politici del '900 S'inizia oggi con Giuseppe Berta che parlerà di Luigi Einaudi Sì, fu docente universitario, economista, governatore della lira, grand commis di Stato. Ma sul biglietto da visita ideale avrebbe forse voluto un solo, nobilissimo titolo: bibliofilo. «La mia caccia di libri dura da quasi mezzo secolo e ricordo ancora lo stupore di mia mamma quando ad occasione di una visita fatta al figlio collegiale la indussi a comperarmi una Storia delle crociate di Michaud che ancora posseggo», confessava Luigi Einaudi nel 1935. Chi meglio di un bibliofilo potrebbe inaugurare il viaggio dell'Associazione «Il libro ritrovato» (fra i promotori: Guido Davico Bonino, Gianni Vattimo, Luca Ronconi, Angelo d'Orsi, Laura Salvetti Firpo) nel Novecento culturale torinese? Oggi, ore 16,30, via Principe Amedeo 34, a Palazzo d'Azeglio, dov'è la Fondazione a lui intitolata, l'autore delle «Prediche inutili» sarà evocato da Giuseppe Berta («Einaudi e il cataclisma del '900»), Paolo Soddu («La Ricostruzione attraverso un diario: 1945-1947»: pagine inedite che usciranno da Laterza in settembre); Stefania Dorigo Martinotti («Dalla bibliofilia alla costruzione di una biblioteca»). Organizzatore del «Grand Tour sotto la Mole» in cinquanta conversazioni (tanti i personaggi - scrittori, artisti, scienziati, musicisti, religiosi - che saranno ritratti) è Angelo d'Orsi, docente di Storia delle dottrine politiche, biografo di Per- sico. «Nulla di accademico - assicura -. E, in particolare, nulla di agiografico. Gli entretiens, corredati di letture (interpreti gli allievi di Ronconi) e, se possibile, di testimonianze (familiari, amici), attingono agli studi più recenti e "laici" sulle varie figure. Finito il "seminario", aperto, beninteso, a tutti, le "lezioni" confluiranno in un paio di volumi». Dopo Einaudi, prima dell'estate, colloqui su Pietro Chiodi (20 maggio, aula magna di Lettere), Franco Antonicelli (Unione Culturale, 27 maggio), Primo Levi (3 giugno, Piccolo Regio), Albino Galvano (17 giugno, Unione Culturale). Antonicelli, ovvero una «miscela» di Gozzano e Gobetti, di passione civile e culto domestico (intreccio che suona almeno strambo a Nor¬ berto Bobbio). Pietro Chiodi, partigiano (arruolato col nome di Monti nel «Johnny» fenogliano) e filosofo, ambasciatore di Heidegger in Italia. Primo Levi, un rappresentante di quella minoranza solita frequentare le due culture, l'umanistica e la scientifica (come Cajumi e Burzio, fra i «maggiori» in scena da settembre: con Arpino, Ruffini, Gramsci, Firpo, Mila, Solari, Pavese, Barbara Allason, padre Pellegrino, Pareyson...). Albino Galvano: pittore (fu allievo di Felice Casorati), critico, saggista («Artemis Efesia», «La pittura, lo spirito e il sangue»). Sentinelle di un'altra Italia, bussole che bisogna decidersi a riscoprire per non correre il rischio di tornare ogni volta daccapo. Bruno Quaranta Giovanni Arpino e Primo Levi (d.), nomi illustri commemorati nella rassegna

Luoghi citati: Arpino, Gozzano, Italia