Marchegiani non dimentica di Fabio Vergnano
Marchegiani non dimentica Marchegiani non dimentica All'andata 2 papere e perse ilposto FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Dimenticare Cagliari. Già, Marchegiani ha provato a dimenticare quella maledetta notte del 14 ottobre 1992, ma c'è sempre qualcuno pronto a riaprire la ferita. Ricordate? L'Italia voleva iniziare alla grande contro la Svizzera il suo cammino verso gli Usa, ma due errori clamorosi del numero uno del Toro complicarono la vita a Sacchi e mandarono in bestia Matarrese. Risultato: un pareggio strappato con i denti e l'inevitabile bocciatura per il portiere azzurro, subito restituito alla panchina. Sei mesi dopo, ecco di nuovo la Svizzera. Ricorda con rabbia: «Certi episodi non li dimentichi. Nella carriera di un portiere capitano momenti sfortunati, ma a me peggio di così non poteva andare. Quella sera avevo gli occhi di tutti addosso e capii che l'avevo fatta grossa. Ma subito dopo mi sentii tranquillo, perché sapevo di aver sbagliato non perché ero deconcentrato o avevo cercato di fare cose strane. Mi resi conto che quegli errori avrebbero avuto effetti negativi sulla mia carriera azzurra. Infatti ho perso il posto di titolare, ma sono ancora qui. Ed è quello che conta». Massi, l'Arrigo ha capito e perdonato. Certo, se Baggio sbaglia due gol a porta vuota non finisce in panchina. Ma Marchegiani non si sente un perseguitato: «La vera punizione sarebbe stata non essere più convocato, l'avvicendamento con Pagliuca fa parte del gioco. Lui è in forma ed è giusto che giochi. Io aspetto il mio turno e spero di essere ancora qui tra un anno. Diciamo che la fortuna non mi è stata alleata. Ho sperimentato sulla mia pelle le nuove regole». Ma anche nel Torino sono successe cose strane. Dove mettiamo i due autogol, contro Juve e Atalanta? Sorride: «Sono episodi rari per un portiere. Ma più giochi, più possono capitare cose mai successe. Prendo tutto come esperienze vissute, purtroppo arrivate in momenti delicati. Nel calcio, come nella vita, bisogna affrontare e superare anche le situazioni più delicate». Non è di buon umore. Luca ha un caratteraccio e lo sa. E il Torino non lo aiuta a ritrovare l'allegria. Un Toro che arranca e arriva a fine stagione sfinito: «Ha ragione Mondonico. Se siamo sempre al cento per cento bene, altrimenti possiamo perdere anche con l'ultima in classifica. La zona Uefa si allontana. Ci resta la Coppa Italia, ma chissà come arriveremo alla finale». Coraggio, tra pochi mesi lo aspetta la Lazio. Cravero sta già cercandogli casa. Marchegiani cade dalle nuvole: «Non so se c'è un accordo tra le due società. Io non vorrei andarmene, anche a costo di restare da solo a sventolare la bandiera granata. Sento che mancano i soldi. Ma allora perché hanno voluto acquistare la società? Non sarebbe giusto ritornare a soffrire, ridimensionare tutti i programmi. Io aspetto chiarezza. Il Toro non si lascia a cuor leggero». Fabio Vergnano Dopo l'andata a Cagliari contro la Svizzera il et Sacchi ha spedito Marchegiani in panchina preferendogli Pagliuca
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