Ibm entra in Italsiel col 10,04% di fabiani di Roberto Ippolito

Un partner di lusso per Agnes. A Finmeccanica 30 miliardi Un partner di lusso per Agnes. A Finmeccanica 30 miliardi Ibm entra in Italsiel col 10,04% di fabiani ROMA. Per qualche dollaro in più. Fabiano Fabiani è riuscito a riempire il portafogli. L'Ibm, il colòsso americano dell'elettronica, darà all'amministratore delegato della Finmeccanica (il raggruppamento dell'Iri per l'alta tencologia) un bel gruzzoletto, l'equivalente di poco meno di trenta miliardi di lire. E' questo infatti il prezzo previsto per la cessione del 10,04% dell'Italsiel, l'azienda italiana leader del «software», cioè dei programmi per i computer. L'affare è una risposta alle sollecitazioni di Michele Tedeschi, arorninistratore delegato dell'Ili, che ha chiesto ai capiazienda di vendere tutte le partecipazioni estranee alle attività strategiche. L'operazione è quindi in linea con le indicazioni di Tedeschi, alla ricerca di risorse per finanziare le attività considerate di primaria importanza. E ieri la Borsa ha fiutato le novità: la quotazione delle azioni Finmeccanica è stata rinviata per eccesso di rialzo, dopo un'impennata del 15%. Il passaggio di mano della quota è ormai concordato. Mancano solo gli ultimi adempimenti formali. Ma il mondo dell'informatica è già in subbuglio perché si delinea un nuovo quadro di alleanze nel settore. Fabiani consente all'Ibm di diventare di colpo il partner numero uno di Biagio Agnes, presidente della Stet. E' infatti la Stet, che è la finanziaria per le telecomunicazioni dell'Ili, a dete- nere il controllo dell'Italsiel tramite la Finsiel. Acquistando dalla Finmeccanica il 10,04%, l'Ibm si assicura la posizione di socio privato con la quota più grossa. Per Carlo De Benedetti, presidente e principale azionista dell'Olivetti, è un'amara sorpresa. Finora, con il 5,83%, era lui il maggiore socio privato dell'Italsiel. E' stato quindi bruscamente scalzato. L'operazione FabianiIbm quindi taglia fuori De Benedetti che non è riuscito a trovare spazi per collaborare con la Stet di Agnes, oltrettutto mai apparso troppo interessato alle sue attività. Invano il presidente dell'Olivetti aveva cercato di ottenere dall'Ili la Finsiel: non solo non ce l'ha fatta, ma ora è costretto a vedere l'arrivo del grande rivale americano. Del resto De Benedetti era già rimasto molto deluso lo scorso mese di ottobre quando l'Ili cedette alla Stet la Finsiel. L'oggetto del desiderio si allontanava sempre più. Le polemiche furono aspre, ma Agnes cominciò subito a delineare il futuro assetto dell'Italsiel, la principale azienda del raggruppamento entrato nella sua orbita. Agnes era lontano dalla maggioranza assoluta al momento dell'arrivo dell'Italsiel in casa Stet. Adesso detiene il 61,7% tramite la Finsiel e il 10,16% direttamente dopo l'uscita di scena di altre società Iri (Banca com¬ merciale 7,09%, Credito italiano 5,91, Cofiri 0,36) e della Banca di Roma (7,09). . Con la vendita delle azioni della Finmeccanica all'Ibm, nel capitale dell'Italsiel figura solo un'altra società Iri oltre la Stet. Si tratta della Rai, con il 3,39%. I soci esterni al gruppo sono invece la Pirelli (0,47%), la Gefma (2,77), la Terfin dell'Eni (2,7) e l'Efim (2,94). Per Fabiani l'operazione non comporta alcuna rinuncia: il rapporto diretto con l'Italsiel non è fondamentale per la Finmeccanica. In ogni caso i suoi interessi tecnologici o produttivi possono essere assecondati dalla Stet. Fabiani riesce invece a mettere un po' di soldi in cassa, necessari dopo le tante iniziative degli ultimi tempi: dall'acquisto del 49% della Firema Trasporti all'arrivo delle aziende Efim della difesa e dell'aerospaziale come Oto Melare e Agusta. E inoltre la Finmeccanica potrebbe presto spendere una cifra rilevante per acquistare la Breda Ferroviaria. Roberto Ippolito Biagio Agnes

Persone citate: Biagio Agnes, Carlo De Benedetti, De Benedetti, Fabiani, Fabiano Fabiani, Michele Tedeschi

Luoghi citati: Roma