«cupo dissolvimento» alla W alla Normale non ci si «iscrive»

Mille enigmi per la nostra economia LETTERE AL GIORNALE // «cupo dissolvimento» alla W; alla Normale non ci si «iscrive» Il cacciaerrori perisce di stupidario Qualche volta c'è il rischio che chi di stupidario ferisce, di stupidario perisca. Voglio riferirmi a quello del calcio e di altri sport (La Stampa del 17 aprile); E mi spiego: - La Bomba al Nepal non potrebbe essere stata in realtà un Napalm con la prima A correttamente pronunciata all'inglese come E, e la M finale non udita dal cacciaerrori perché sfumata? (a meno che G. Galeazzi non conosca l'inglese). - Riguardo alla statua della libertà a Parigi (A. De Zan), mi risulta che la stessa esista veramente, mentre la più famosa e grande «sorella» di New York fu un dono della Francia a quella città. Se c'è spazio, già che siamo in tema, vorrei proporre una buona terna di perle, made in Rai. - «A Mosca alle 10 ài stamattina; in Italia era già mezzogiorno (ossia: il sole sorge ad Ovest!) - Tg/2 - ore 13 - 14/4/93. - (Mostra di reperti della zona dell'Eufrate): «Una civiltà che da 200 millenni prima di Cristo...» - TG/1 - ore 20 28/3/93. - Parlando dello sfascio politico italiano: «Cupo dissolvimento», libera traduzione del cupio dissolvi - Rai/1 - ore 7,45 - 11/2/93. Lele Bonariba, Tortona (Alessandria) Si diventa «normalisti» per concorso Leggo sulla Stampa di martedì 27 aprile: «Carlo Azeglio Ciampi si iscrisse alla Normale di Pisa». Faccio osservare che alla Scuola Normale di Pisa non ci si iscrive ma si entra solo dopo un rigoroso concorso. Ancora, più avanti: «Ciampi legge correntemente il tedesco che fu costretto a imparare quando nel 1939 vinse una borsa di studio e dovette trasferirsi a Lipsia». Ebbene, Ciampi non dovette im¬ parare il tedesco per quella circostanza. Alla Normale il tedesco era materia obbligatoria per tutti gli studenti fin dai lontani anni in cui anch'io fui normalista. Tristano Bolelli Portaborse tutti a casa Con i risultati del referendum vengono eliminati alcuni ministeri, e alcune incombenze sull'ambiente seguite dalle Usi vengono trasferite. Una persona normale penserebbe che gli oltre 2000 (duemila) dipendenti di questi Enti venissero licenziati, che le relative auto blu venissero dismesse e vendute, i relativi uffici, telefoni ecc. venissero dismessi portando quindi ad un risparmio notevole nelle casse dello Stato (almeno 500 miliardi annui), invece emerge che chiuso il ministero del Turismo e Spettacolo, se ne apriranno altri due, che le incombenze delle Usi passeranno a nuovi organismi da crearsi, che gli incarichi del ministero dell'Agricoltura passano ad altri ministeri, che si creeranno degli pseudoministeri regionali per l'Agricoltura. D'altra parte conoscendo il sistema politico attuale come si potrebbe pensare che tutti quei raccomandati, portaborse ecc. possano essere lasciati a casa, dato che sono il frutto e i mezzi per procurarsi voti e restare a succhiare da Mamma Stato??? Quando si comincerà a cambiare forma mentis e modo di operare senza continuamente prendere in giro i cittadini? Marcello Mulassano Oderzo (Treviso) Così sono uscito dalla droga Mi chiamo Marco Monti e sono un operatore della Associazione per un Futuro Migliore di Milano e quindi come consulente so- ciale nel campo della riabilitazione da droghe mi permetto di scrivere perché sono molto contrariato a causa delle ultime vicende del caso S. Patrignano. La guerra scatenata a livello nazionale ha trasformato l'Italia in un grande tribunale di «esperti», che hanno emanato una serie di sentenze non solo nei con¬ fronti del soggetto di cui sopra, ma anche e soprattutto su chi per decine di anni ha operato in questo settore ottenendo migliaia di risultati (intendo persone completamente riabilitate e che non fanno più uso di nessun tipo di droga legale od illegale), trasformando e facendo passare per «Lager» qualsiasi centro di recupero, dove avverrebbero continuamente torture e artefizi a mo' di «esperimenti psichiatrici», come se fossimo tornati ai tempi del nazismo. Ma senza tornare tanto indietro negli anni, rammento e voglio far conoscere per chi non sa ancora adesso le armi usate per «aiutare» i soggetti che hanno dei problemi di droga, sono gli stessi strumenti usati e largamente in uso al tempo del nazismo. La cosa che ancora più non tollero è che questi strumenti vengono promossi come «soluzione efficace». Vengono promossi e consigliati dagli psichiatri e questi «attrezzi del mestiere» sono la lobotomia, l'elettroshock, il metadone e tutta la gamma degli psicofarmaci. E' un criminale chi con mezzi coercitivi tenta di far rispettare «le regole», ma lo è ancora di più chi si diverte a giocare con la vita degli uomini, stuzzicandoli con trapani, veleni, scosse elettriche e viene premiato ed etichettato «esperto del settore». Questi esperti ed i loro strumenti costano allo Stato miliardi (soldi versati dai contribuenti), ma loro non ottengono abbastanza risultati perché «non ricevono abbastanza soldi»! Personalmente ho vissuto questa esperienza, sia come tossicodipendente che come ex, visto che sono ormai dieci anni che non faccio più uso di droghe grazie all'aiuto ed alla pazienza degli operatori volontari della Comunità Narconon che usa il metodo di riabilitazione sviluppato da L. Ron Hubbard. Metodo e programma sono basati esclusivamente sulla comunicazione, etica, integrità e condotta di vita. Come me, ci sono centinaia di ragazzi usciti dalla droga grazie ai Centri Narconon. Oltre ai miei genitori, ce ne sono altre migliaia contenti dell'aiuto dato da questi centri ai loro figli. Non lo sono altrettanto nei confronti di chi ha usato ed usa i sistemi fallimentari già citati: sistemi a cui si sono rivolti nel momento del bisogno e che puntualmente si sono dimostrati inadeguati, sordi, assenti o, peggio, distruttivi anche se pieni di «esperti del settore» spesso più affezionati al loro stipendio che al benessere del tossicodipendente. Marco Monti, Milano Non screditate le teste coronate Sono sinceramente amareggiato di quanto si legge su alcuni quo tidiani, e trovo sconveniente, di seducativo, oltreché altamente offensivo, il tentativo di screditare l'immagine della Reale Casa di Savoia con delle insinuazioni sul cui fondamento si debbono invece nutrire forti dubbi. Capisco che le notizie riguardo le teste coronate, facciano più effetto per vendere i giornali delle squallide figure della politica che ormai al più provocano una sen sazione di voltastomaco nel lei tore. I giornali inglesi per questo fanno scuola. Ma se il motivo è questo, gradirei che i fautori di tale discredito spiegassero perché si occupano della questione dei Savoia solo quando si può scriverne male, e al contrario non muovano mai la penna in modo da sensibilizzare il dibattito sulla questione del rientro in Italia. Ma credo che sotto ci sia di più. Infatti mi sorge spontaneo un dubbio. Che fine avranno fatto i molti giornalisti che in passato hanno lisciato a lungo cotanto illustri uomini politici, oggi che gli stessi illustri sono però indagati dalla magistratura? Sono tutti al loro posto. In silenzio, per paura che qualcuno si ricordi dei loro articola, ma sempre pronti a recare omaggio e favori a chi gli ha garantito lo stipendio per tanto tempo. E quando questi politici inquisiti chiedono solo il favore di restare il meno possibile alla berlina dell'opinione pubblica, che altro può fare un giornalista riconoscente, se non deviare l'attenzione dalle loro malefatte su altre questioni capaci di fare notizia. E se per far ciò si spacciano anche per vati capaci di scommettere su verità che il giorno prima ignoravano, pace all'anima del giornalismo serio, e benvenuto a quello alla amatriciana. Massimiliano Pescini, Siena