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Gli aiuti nella nebbia Gli aiuti nella nebbia Nel '93 solo tre miliardi di dollari dei 28promessi dal mondo a Mosca WASHINGTON DAL NOSTRO INVIATO Bene che vada, nell'arco del '93 i nuovi aiuti dell'Occidente alla Russia non supereranno i 3 miliardi di dollari. All'indomani del sì all'economia di mercato pronunciato a maggioranza dagli elettori russi, i generosi interventi promessi due settimane fa a Tokyo (28 miliardi, in aggiunta ai 15 di rinvio dei debiti) si ridimensionano nell'importo. La lentezza delle burocrazie internazionali Fmi, Banca Mondiale - e i dubbi del Congresso statunitense rischiano di far slittare al 1994 il grosso degli esborsi. Gli esperti del Fondo Monetario Internazionale sono in partenza sabato prossimo per una cruciale missione a Mosca. Dovranno verificare se esistono le condizioni preliminari per erogare gli aiuti di urgenza della «Systemic Transformation Facility», il nuovo strumento concordato a Tokyo. Il negoziato non sarà facile: il Fmi, che deve rispondere ai disparati interessi di 177 Paesi membri, è costretto a fissare contorte proce- dure. Ricompare la trappola del «prima cominciate a risanare, poi vi aiutiamo». La condizione principale è che l'inflazione scenda sotto il 10% mensile. In gennaio è stata del 27%, in febbraio del 20%, in marzo tra il 15 e il 17%. Se Boris Eltsin dovesse approfittare della vittoria nel referendum per indire elezioni del Parlamento in autunno, gli esperti del Fmi temono una nuova stagione di regali agli elettori che impediranno di frenare l'aumento dei prezzi. Il loro punto di riferimento a Mosca è il vice primo ministro e ministro delle Finanze Boris Fiodorov, un giovane economista che ha studiato in America; li preoccupa che sopra di lui sia stato inserito un «primo vice primo ministro» per l'economia, Oleg Lobov, uomo del vecchio apparato. Se in qualche modo Fmi e governo raggiungeranno un accordo, potrà partire la procedura per la «Facility», fondo che erogherà alla Russia 3,05 miliardi di dollari in due rate uguali. Per il versamento della prima ufficialmente si parla di giugno; confidenzialmente, di luglio O' agosto. Nella peggiore delle ipotesi, per il '93 ci si fermerà qui, poiché la seconda rata, dicono le procedure, seguirà entro un periodo variabile da 6 a 12 mesi. Nel caso migliore, entro l'anno arriveranno anche 1,1 miliardi di dollari della Banca Mondiale e 0,3 della Bers, la Banca europea per l'Est. Si allontana nel tempo anche l'aiuto diretto promesso da Bill Clinton, 1,8 miliardi di dollari. Al momento nel Congresso non c'è una maggioranza disponibile ad approvarlo. Pare che si possa sperare di proporlo solo dopo aver votato provvedimenti a favore dell'economia Usa, al più presto in agosto. [s. 1.] II vicepresidente russo Rutskoi (prima alleato, adesso acerrimo nemico di Eltsin, di cui forse ambisce a prendere il posto) ha lanciato ieri un'altra sfida al rivale del Cremlino, rivelando presunti episodi di corruzione in cui sarebbero coinvolti diversi ministri del governo [FOTO AP]

Persone citate: Bers, Bill Clinton, Boris Eltsin, Boris Fiodorov, Eltsin, Oleg Lobov, Rutskoi

Luoghi citati: America, Mosca, Russia, Tokyo