Esplode la discarica, strage nella bidonville di E. St.

Esplode la discarica, strage nella bidonville TURCHIA L'immenso immondezzaio era stato dichiarato pericoloso, era previsto un referendum per spostarlo Esplode la discarica, strage nella bidonville A Istanbul, una sacca di metano sotto la spazzatura: 13 morti ISTANBUL. L'allarme era stato lanciato proprio qualche giorno fa: quell'enorme quantitativo di spazzatura accumulata da trent'anni senza nessun controllo e senza che alcuna misura di sicurezza venisse messa in atto incombeva sempre più minacciosa sugli abitanti delle baracche di Umraniye, un quartiere situato nella zona asiatica di Istanbul, sulla riva orientale del Bosforo. Ma nulla era stato fatto e ieri mattina, in pochi secondi, alla tragedia non è più stato possibile porre rimedio. Il gas metano sprigionatosi dalle tonnellate di materiali e sostanze di ogni tipo accumulati e pressati gli uni sopra gli altri, in seguito a un processo di autocombustione è improvvisamente esploso scaraventando, da una cinquantina di metri d'altezza, quintali di materiale sulle baracche e sulle persone che vi si trovavano. Immediato l'allarme, l'accor¬ rere dei mezzi di soccorso e il prodigarsi affannoso tra le urla dei feriti e dei baraccati che cercavano un figlio, un familiare, un amico. Ma a quel punto per tredici persone non c'era già più nulla da fare. I soccorritori - tra i quali pompieri, agenti di polizia, unità di soccorso della protezione civile, uomini delle forze paramilitari e anche unità dell'esercito - li hanno estratti dai rifiuti ormai privi di vita. Una decina i feriti, mentre la sorte di altre decine di persone che non avevano risposto all'appello fino a tarda sera era ancora incerta. Numerosi bambini si sono salvati per caso: erano a scuola nel momento in cui si è verificata la violenta deflagrazione. Secondo il sindaco di Umraniye, Sinasi Oktem, anche se si fosse intervenuti alcuni giorni fa, l'esplosione non avrebbe potuto essere evitata. La gravità della situazione appariva comunque evidente da giorni, tant'è che era stato indetto un referendum per decidere le sorti dell'immenso immondezzaio che - nonostante già due anni fa fosse stato dichiarato pericoloso con rischio di sciagura «al cento per cento» nell'immediato futuro - continuava a ricevere quotidianamente tra le cento e le centocinquanta tonnellate di spazzatura. Proprio per questo motivo, la città di Umraniye aveva deciso di citare in tribunale i Comuni di Kadikot (Calcedonia), Scutari e Beykoz, principali utenti della discarica. A tarda sera, alla luce di potenti fari, i soccoi ritori continuavano a scavare tra i rifiuti che ricoprivano le baracche con una massa di detriti alta in alcuni punti anche 25 metri. Ma i lavori si svolgono in una situazione di grave pericolo. In alcuni punti sono ancora in atto piccoli incendi, la colli¬ na dove si è verificata l'esplosione continua a bruciare e non si esclude che altre deflagrazioni possano prodursi. Secondo il capo dell'ufficio sanitario locale, Erhan Suben, le.autorità erano state avvisate già da tempo del rischio di collocare le discariche nei pressi di zone abitate. E ciò non solo per i rischi di esplosione del metano e di conseguente effetto-valanga sulla case sottostanti, ma anche per i danni da avvelenamento chimico che il metano, un idrocarburo, può provocare. In particolare - ha aggiunto Suben - nei bambini sono stati constatati disturbi fisici legati all'assorbimento di gas metano, che si produce spontaneamente e in grandi quantità nella fermentazione dell'immondizia. In alcuni Paesi il metano prodotto dalle discariche viene addirittura sfruttato su piccola scala industriale, [e. st.]

Persone citate: Erhan Suben

Luoghi citati: Istanbul, Scutari, Turchia