Pli-psi-psdi di Renato Altissimo

Pli-psi-psdi Pli-psi-psdi Pannello, indice Concilio laico ROMA. «Macché, qui non si scioglie niente». Il gruppo parlamentare pli ha discusso l'ipotesi di sciogliere il gruppo parlamentare nata dopo l'arrivederci di Alfredo Biondi, le dimissioni di Paolo Battistuzzi ed una intervista di Renato Altissimo che non è piaciuta ad alcuni esponenti del partito. Biondi apprezza «la decisione di aprire i gruppi parlamentari al colloquio con altri» e sostiene che essa «è non solo opportuna, ma indispensabile». Precisa Altissimo: «Noi siamo pronti a discutere lo scioglimento del gruppo parlamentare, ma lo faremo solo quando si creeranno le condizioni per una nuova aggregazione più ampia con le altre forze politiche a noi più omogenee». «I liberali - sostiene il ministro liberale Raffaele Costa sono per loro natura inquieti e irrequieti. Il problema è cercare nuove aggregazioni. Noi siamo stati i primi a dirci disponibili a confluire, ma per farlo occorre che vi siano quattro, cinque gruppi disponibili. Così non è, per il momento». Ma, proiettato verso una nuova aggregazione, si muove anche Marco Pennella. Il leader storico dei radicali italiani ha proposto ieri ai presidenti dei gruppi liberale, socialdemocratico e socialista un incontro di «comuni delegazioni», che - precisa una nota è stato accettato. La riunione, prevista in primo tempo per le 19 di ieri sera, è stata poi spostata a stamane. Il presidente del pli Valerio Zanone si mostra però stupito dall'ipotesi di scioglimento e precisa che il «nuovo» deve nascere dalla trasformazione non dall'autoscioglimento. «Non vorrei - sostiene - che andando verso il nuovo con idee confuse e ciascuno per sé i liberali diventassero un volgo disperso che nome non ha». E aggiunge: «C'è ancora qualcosa di meglio da fare: tentare attraverso un atto di vera, seria ed impietosa trasformazione, di giungere ad una decisione comune che costituisca un'unione dei liberali degna di succedere all'ormai settantenne partito liberale». L'ex ministro liberale Egidio Sterpa definisce «frutto di un equivoco» l'ipotesi di scioglimen to, ma dentro al pli c'è anche chi muove passi concreti verso una più ampia aggregazione. Il rninistro per le Politiche comunitarie Gianfranco Ciaurro, il neo segretario romano Claudio Angelini e il direttore dell'Opinione Arturo Diaconale annunciano la formazione del Centro Studi «Democrazia e libertà», che «intende sperimentare concretamente ciò che dovrà sostituire la forma-partito nell'area liberaldemocratica». [r. int.]

Persone citate: Alfredo Biondi, Arturo Diaconale, Claudio Angelini, Egidio Sterpa, Gianfranco Ciaurro, Marco Pennella, Paolo Battistuzzi, Raffaele Costa, Valerio Zanone

Luoghi citati: Roma