Governo Ciampi la prima volta del pds di Fabio Martini
In 52 ore e senza consultazioni il premier ha formato un esecutivo con undici volti nuovi In 52 ore e senza consultazioni il premier ha formato un esecutivo con undici volti nuovi Governo Ciampi, la prima volta del pds Nella troika economica Barucci, Visco e Spaventa ROMA. Carlo Azeglio Ciampi, il Governatore dalle poche parole, è riuscito in 52 ore - un tempo record - a formare il suo governo. Alle 22 di ieri, al culmine di una giornata intensissima e piena di imprevisti, il Governatorepremier è salito sul colle del Quirinale e ha presentato al Capo dello Stato la lista dei ministri. Una lista che presenta molte novità. La più consistente è quella politica: nel governo Ciampi entrano tre ministri del pds (Visco, Barbera e Berlinguer) ed entra Francesco Rutelli, uno dei leader verdi. C'è la novità dell'ingresso in forze di molti tecnici di alto profilo e c'è anche la riproposizione di alcuni visi noti: per loro sembra aver giocato più la casacca di partito che i meriti guadagnati sul campo. Ma ieri sera, quando Ciampi ha finito di leggere la Usta dei ministri, non sapeva ancora quale maggioranza lo sosterrà in Parlamento: sicuramente i quattro partiti (de, psi, psdi, pli) che appoggiavano Amato; sicuramente il pri; sicuramente gran parte della pattuglia verde, appagata dall'incarico per l'ambiente a Rutelli; la grande incognita riguarda il pds di Achille Occhetto. Il partito della Quercia, dalle 19 alle 22 di ieri ha trattato il suo sì, chiedendo per la Quercia un ministero di «serie A» e ottenendo alla fine poca soddisfazione. Ci sono le premesse per un autentico tormen- tone, anche se ieri sera faceva fede una dichiarazione congiunta Occhetto-D'Alema-Chiarante: per un giudizio complessivo bisognerà «valutare il programma e gli impegni politici». Una situazione imbarazzante per la Quercia e infatti il tam tam di Botteghe Oscure ieri sera suggeriva una soluzione originale: alla fine il pds potrebbe decidere per la libertà di voto. In realtà la prima vera novità del nuovo governo è politica: nella squadra di Ciampi ci sono tre ministri del pds, Vincenzo Visco alle Finanze, il professor Luigi Berlinguer all'Università e il professor Augusto Barbera (uno dei leader referendari) ai Rapporti con il Parlamento. La seconda novità è l'ingresso in forze di tecnici di prestigio: Luigi Spaventa al Bilancio, Sabi¬ no Cassese alla Funzione pubblica, Paolo Savona all'Industria, Leopoldo Elia alle riforme elettorali ed istituzionali; sono inoltre confermati Piero Barucci (al Tesoro), Giovanni Conso (alla Giustizia), Beniamino Andreatta (agli Esteri), Paolo Baratta (al Commercio con l'estero), Alberto Ronchey (ai Beni culturali). Altro segno di novità: nel governo Ciampi i ministri parlamentari sono soltanto 9 (su un totale di 24), i ministri nuovi sono 11, 8 quelli che restano eli quelli che vanno a casa. Nella squadra formata da Ciampi è rimasta anche qualche pallida traccia delle antiche spartizioni: nella pattuglia democristiana, per bilanciare la presenza di ministri della sinistra democristiana (Mancino, Andreatta, Garavaglia, Elia) so¬ no stati confermati due ministri del grande Centro (Merloni e Iervolino). Anche in casa socialista risponde alla stessa logica la promozione di Fabio Fabbri alla Difesa, un uomo della «vecchia guardia» un fedelissimo prima di Craxi e poi di Amato, che bilancia la presenza di uomini della stessa mini-corrente: Valdo Spini (alle Politiche comunitarie) e Gino Giugni (al Lavoro). Alla presentazione della Usta dei ministri Ciampi (per tutta la giornata accompagnato da Maccanico) è arrivato al culmine di una giornata intensissima, la prima della sua vita nella quale ha bevuto tutto intero il calice della «vecchia» politica, quella fatta di trattative all'ultimo sangue. Le ultime tre ore trascorse a palazzo Giustiniani, prima di salire sul colle, sono state le più convulse: prima la trattativa sulla struttura della troika economica, poi il tormentone: entra o non entra il pds? I capi della Quercia hanno chiesto un ministero politico (Interno, Difesa, Esteri o Tesoro) e la de, appena ha capito che il pds faceva sul serio, ha alzato il prezzo. L'arrivo di Ciampi al Quirinale era stato annunciato per le 20, ma il Governatore-premier è entrato nel cortile del palazzo presidenziale alle 21,45, con un'ora e tre quarti di ritardo sulla tabella di marcia. Fabio Martini ■■HH iiilHlMiiill il lllllPll; 1 Il presidente del Consiglio Ciampi illustra la lista dei ministri dopo l'incontro con Scalfaro \
Luoghi citati: Roma
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