Torino ritrova i suoi moschettieri

Ai campionati italiani due titoli individuali per il Club Scherma del Valentino Ai campionati italiani due titoli individuali per il Club Scherma del Valentino Torino ritrova i suoi moschettieri La Chiesa tricolore nella spada, Terenzi nella sciabola E nel vivaio c'è una sicura promessa: la Henne Suppi I campionati italiani di scherma si sono conclusi nel segno del Club Scherma Torino, che ha conquistato due successi: con Laura Chiesa nella spada femminile e Tohni Terenzi nella sciabola. Per la ventunenne Chiesa, studentessa di giurisprudenza, è la prima vittoria agli Assoluti, ottenuta battendo nella finalissima Roberta Giussani. «Tenevo molto al titolo italiano, per anni l'ho sfiorato ma mi è sempre sfuggito - racconta -. Questo risultato è il frutto di un lungo lavoro in collaborazione con il maestro Egon Franke, che mi sa infondere la calma e la concentrazione necessarie per rendere al meglio». Quest'anno la Chiesa è salita sulla ribalta internazionale con ottimi risultati in Coppa del Mondo e un terzo posto nel torneo cubano Espadas Doradas. Tohni Terenzi, 24enne delle Fiamme Gialle allenato dal padre Arnaldo, è al suo secondo successo ai campionati italiani. «Avevo già vinto il titolo nel 1989 - ricorda - poi per due anni sono stato battuto da Giovanni Scalzo, ma quest'anno finalmente ce l'ho fatta a batterlo. Per me è una vittoria importante. Dopo un periodo di crisi, mi dà la carica per affrontare i prossimi impegni». I due torinesi sono ora attesi da un periodo di intensa preparazione in vista dei Mondiali di Essen e delle Universiadi di Buffalo. Forte dei suoi due gioielli, il Club Scherma Torino ha dimostrato, in un contesto piemontese carente di grandi campioni, di proseguire una tradizione illustre. «Questi risultati - spiega Nicola Granieri, presidente del club - sono il frutto di un lavoro di équipe, in cui agiscono in perfetta simbiosi i maestri, che preparano al meglio gli atleti, e i dirigenti, che mettono i tecnici nelle migliori condizioni per lavorare ed assicurano i fondi necessari per mantenere l'intera organizzazione». Questi due risultati sanciscono il brillante ritorno del Club Scherma Torino nell'elite nazionale, dopo anni di crisi seguita al ritiro, nel 1976, di tutti i migliori schermitori di allora. «Per capire quale fu la grandezza del nostro club - continua Granieri - basta ricordare le Olimpiadi di Tokyo nel 1964, dove ben dieci azzurri su diciotto erano torinesi. Poi c'è stato un periodo di crisi, ma da cinque o sei anni la nostra società sta risorgendo». Il merito della rinascita è anche dello stesso Granieri, che da quando è presidente ha cambiato radicalmente la politica di gestione del club, organizzandolo alla stregua di un'impresa commerciale. «Ho cercato di sfruttare al meglio tutte le risorse offerte da questo centro sportivo - racconta -, come i campi da tennis, la piscina, le attività sociali e il club di bridge, che permettono di reperire fondi anche per finanziare la scherma. Ma questo naturalmente non basterebbe se non ci fossero ottimi atleti e maestri molto preparati, con una lunga esperienza nel settore. Da Egon Franke, tiratore polacco, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo, che cura spada e fioretto, ad Arnaldo Terenzi, responsabile della sciabola, o Elisa Zimmermann, anche lei polacca, che si occupa del fioretto femminile. Inoltre ci sono quattro collaboratori di valore nazionale che aiutano i maestri». Così, grazie all'opera di validi istruttori, dietro ai due neocampioni si muove un nutrito vivaio, curato da Sesto di Tomaso. «Abbiamo iniziato un lavoro di promozione nelle scuole - conclude Granieri - alla ricerca di talenti in uno sport come la scherma che, essendo sostanzialmente dilettantistico, non gode della pubblicità che si merita». E intanto sta lentamente crescendo nel settore giovanile una nuova star, destinata a seguire le orme della Chiesa e di Terenzi: è la 17enne Laura Suppi, ottava nel fioretto ai Mondiali junior di Denver. Ib. s.l La spadista Laura Chiesa, 21 anni, ha vinto il suo primo titolo italiano

Luoghi citati: Buffalo, Denver, Sesto, Tokyo, Torino