Campione con una gamba di Maurizio Caravella
Atleta, travolto da un'auto, ha vinto le paraolimpiadi di Seul Atleta, travolto da un'auto, ha vinto le paraolimpiadi di Seul Campione, con una gamba Al «Poli» lezione diDennis Oehler sul tema: protesi e riabilitazione «La macchina non partiva, la batteria era scarica. Cominciai a spingerla, mentre un mio amico stava al volante. Era buio, pioveva, la visibilità era scarsa. A un certo punto mi trovai in aria: un'auto mi aveva investito, subito dopo un'altra mi passò sulla gamba destra. C'era sangue dappertutto. Della mia gamba, dal ginocchio in giù, era rimasto poco». Accadde a New York, nell'84. Dennis Oehler stava per diventare calciatore professionista: tre settimane dopo avrebbe firmato un contratto principesco con il National. Una carriera distrutta in pochi secondi. E una vita da ricostruire, con la disperazione addosso. «Per cercare di salvare il piede - prosegue - mi tolsero una vena dal braccio. I medici volevano anche prelevarmi delle fasce muscolari dalla schiena. Mi dissero: "Deve decidere lei: possiamo evitare l'amputazione, ma resterà zoppo per tutta la vita; oppure possiamo tagliare sotto il ginocchio e in questo caso le verrà applicata una protesi. All'inizio io risposi: "Salvatemi la gamba, vi supplico". Poi mi immaginai zoppo, con le stampelle. Oppure su una sedia a rotelle. Avevo 24 anni, ero un atleta. Mi ribellai a quell'idea. E allora mi decisi: va bene, tagliate pure». Sulla protesi, Dennis ha fatto disegnare dei personaggi di Walt Disney: «Per i miei bambini, Jennifer e Nicholas. La protesi è parte di me, devono volerle bene. La guardano, vedono quei disegni e sorridono. Non mi considerano un papà handicappato. E poi, se facciamo delle gare di corsa vinco sempre io». Vince sempre lui? Sì, perché Dennis è un campione, anche se ha solo una gamba e mezza. Nell'88, ai Giochi paraolimpici di Seul, ha conquistato tre medaglie d'oro: nei 100 metri, con il tempo record di 11 "73; nei 200 con 24"37 e nei 400 con 56"23. Due anni dopo, ai campionati mondiali di Assen, si è confermato il più forte in tutte e tre le specialità. E l'anno scorso, al Giochi di Barcellona, ha battuto tutti nel salto in lungo. Ora Dennis è a Torino. Col suo amico Todd Shaffhauser (campione anche lui, senza la gamba sinistra), è stato ieri ospite d'onore in un seminario al Politecnico sul tema: «Differenti prospettive nella protesizzazione e riabilitazione dell'amputato oggi». Li hartno invitati due officine ortopediche torinesi, la Maria Adelaide e la Itos. Hanno portato un messaggio di speranza: si può amare la vita anche con una gamba sola; si può persino battere il destino e diventare campioni. Racconta Todd: «Avevo solo quindici anni, mi dissero chiaramente che ero molto malato: un cancro. Io sapevo solo che cancro vuol dire morte. Mi spiegarono: "Se ti amputiamo la gam- ba, hai cinquanta probabilità su cento di vivere". Mi aggrappai a quelle cinquanta probabilità. Dopo l'operazione, un anno di chemioterapia, l'inferno. Persi i capelli. Non volevo più tornare a scuola, mi vergognavo. Mi sembrava che tutti gli sguardi fossero su di me. Ma ero vivo, soltanto questo, in fondo, importava». Un fisioterapista lo portò a vedere i campionati americani per disabili, gli disse: «Perché non provi anche tu?». Cominciò ad allenarsi, con quella protesi fin sopra il ginocchio che all'inizio gli sembrava un corpo estraneo, poi divenne parte di sé. E cominciò anche a vincere: il primo grande successo nella sua cate¬ goria lo conquistò a Seul (15"77 nei 100 metri), al quale seguirono altri trionfi sulle piste di mezzo mondo. E' il più giovane di quattro fratelli, vive a New York, è iscritto al Soffolk Community College, studia per diventare fisioterapista. Non è Fidanzato, ma dice che le ragazze non gli mancano, prima o poi troverà quella giusta. Dennis e Todd, che sono diventati amici sulle piste, ora girano il mondo per dire a tutti, in particolare ai giovani, che anche senza una gamba si può essere felici. Loro lo sono. Davvero. Maurizio Caravella Dennis Oehler (a destra) corre i »nto metri in meno di dodici secondi
Persone citate: Dennis Oehler, Oehler, Walt Disney
Luoghi citati: Barcellona, New York, Seul, Torino
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