«Nessuno mi darà più lavoro» di Marco Ansaldo

Amaro sfogo dell'allenatore esonerato ieri ufficialmente dalla Fiorentina Amaro sfogo dell'allenatore esonerato ieri ufficialmente dalla Fiorentina «Nessuno mi darà più lavoro» Agroppi: e mi vedrò la tv dalla poltrona FIHENZE DAL NOSTRO INVIATO Allora, Agroppi, è davvero finita? «Sì, mi hanno esonerato. Me l'hanno comunicato adesso». Mancano pochi minuti alle undici di una giornata caldissima a Firenze e fuori dalla sede non c'è neppure un'anima tifosa che sfidi la calura per dissociarsi da questo ridicolo balletto in viola. Agroppi se ne va a cinque partite dalla fine. Dicono che non restasse altro che il suo esonero per risolvere la crisi della Fiorentina e per evitare la serie B. Lui non protesta. Sarà-l'amarezza del momento. O la voglia di non nuocere. O l'opportunismo di non perdere gli 800 milioni che i Cecchi Gori gli verseranno anche per l'anno prossimo. Tuttavia ci aspetteremmo l'Aldo graffiarne delle panchine televisive, invece dell'uomo depresso che ripete piccole verità di comodo. Ringraziando tutti. L'addio non ha nulla della vivacità toscana. Sotto la giacca Agroppi veste una Lacoste granata. Cos'è, nel dolore riscopre i colorì del Toro? «No, mi restano gli occhi per piangere, altro che Toro: dopo gli ultimi risultati non mi vorranno neppure per le partite delle vecchie glorie. Un rientro ad alto livello non è possibile. Nessun presidente sarà tanto incosciente da pensare al sottoscritto che dove va fa danni». Beh, a far danni se la cavano pure i Cecchi Gori. Non le sembra? «Anch'io mi comporterei come loro. La squadra si deve salvare e io ho dato pochissimo». E in cinque giornate c'è chi può dare più di lei? «Mah. Forse una scossa...». Dunque con lei non c'erano speranze. , «Solo Dio può dirlo. Forse la squadra perderà la paura che la blocca e avrà una mentalità più adatta alla classifica». Senza di lei, con chi se la prenderanno i giocatori? «Guardi che non c'è mai stata una congiura. Non l'avrei accettata». Cecchi Gori sostiene il contrario. Ci sono stati gli sfoghi di Effenberg, di Laudrup, di altri ancora. Non si sente un po' tradito? «Gli sfoghi sono comprensibili: quando le cose van male il giocatore cerca l'alibi. Però, a quattr'occhi, ci si è sempre capiti». E il tradimento dei Cecchi Gori? «Il presidente mi chiamava Agroppino, con Vittorio che è più irruento ci*davamo del tu. Mi hanno voluto bene. Semmai mi dispiace andarmene non ripagandoli della fiducia che mi avevano concesso con l'occasione di tornare nel grande giro e in una società che amo». Però l'hanno tenuta sul filo per settimane. «Per via dei risultati. Con tre punti in più, e li si poteva fare, sarei ancora in sella». Si dice che lo sarebbe ancora se a Torino non avesse escluso Orlando. «No, i Cecchi Gori non hanno mai imposto o consigliato una formazione. Mi condannano i risultati e la classifica». A Radice rimproveravano la zona, lei è esonerato benché difendesse a uomo. Come si deve fare per restare su questa panchina? «Io ho le mie idee in proposito e speravo di arrivare alla fine per poterle dire ai Cecchi Gori impostando la squadra del futuro. Ora le terrò per me. E non credo che le colpe siano tutte mie: un allenatore incide al 30-40 per cento, ma paga per tutti». Che fa, si lamenta? «No, gli esoneri bruciano e ne sento la ferita, come un fallimento, ma sono la fortuna della categoria perché creano posti di lavoro. La giostra gira». E lei può salirci ancora? «Sono stato qui due volte: fate che Chiarugi perda tre partite e io arrivo nelle ultime due per salvare la baracca. Oh, è una battuta». Pensi alle battute di quelli che lei fustigava dalla tv. «Penso soltanto a dimenticare. Mi aiuterà la famiglia, guarderò partite, curerò gli hobby, andrò all'estero per aggiornarmi». Cosa? «Non è vero, al massimo starò a Piombino. Ma la storiella dell'aggiornamento all'estero la dicono tutti i tecnici trombati». Dica la verità: meglio fare l'opinionista? De Luca ha detto che la inviterà al massimo come ospite, ma Berlusconi le promise di tenere sempre la porta aperta. «E alla Rai dicevano che c'era pure una finestra. Ma quando va male, le porte e le finestre si chiudono». Dovesse tornare indietro accetterebbe la Fiorentina? «Era un'occasione unica e il rimpianto di averla rifiutata sarebbe più forte del dolore che provo oggi. Ma avrei insistito di più con Vittorio Cecchi Gori perché si tenesse Radice fino in fondo». Marco Ansaldo «Potessi tornare indietro consiglierei di tenere Radice» Nella foto grande, la delusione di Aldo Agroppi esonerato dai Cecchi Gori a cinque giornate dalla fine del campionato; sotto, Gigi Radice che era stato sostituito in gennaio

Luoghi citati: Firenze, Piombino, Torino