Salpa la nave che non si vede

Il Pentagono ci ha lavorato per dieci anni I parlamentari hanno rivelato il segreto Ma c'è un nemico che può distruggerla i tagli nel prossimo bilancio della Difesa Resta quasi sospesa sull'acqua, i radar nemici non riescono a individuarla Salpa la nave che non si vede Sperimentata nello sbarco Usa in Somalia NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Il nome è un po' metafisico, «Shade on the Sea» che vuol dire Ombra sul Mare, ma la cosa è estremamente concreta: una nave di cui le forze armate americane dispongono, che è «invisibile», cioè capace di sfuggire all'individuazione dei radar nemici, proprio come l'aereo da combattimento F-117A e il suo fratello più grande, il bombardiere B-2. Fino a ieri se ne ignorava l'esistenza, ma il progetto per costruirla è andato avanti in segreto per almeno dieci anni e stando a quello che dicono al Pentagono («ora che è arrivato il tempo di parlarne con cautela») è stata già utilizzata nello sbarco in Somalia, quello destinato a passare alla storia come la prima operazione militare fatta in .diretta tv. Sarà molto utile proprio nelle operazioni di sbarco: fra i mezzi anfibi, o subito a ridosso, potrebbero essere piazzate alcune «Shade on the Sea», ignorate dal nemico, col compito di contrastare eventuali attacchi ai malines che, lì davanti, sfanno cercando di raggiungere la costa da invadere. Durante lo sbarco in Somalia, dicono ancora al Pentagono, la prestazione di questa nuova arma è stata «rispondente alle aspettative». Ma nelle file nemiche, cioè le centinaia di giornalisti, cameramen, fotografi, c'erano davvero dei radar al lavoro? Il fatto che sia arrivato il tempo di parlarne con cautela ha comportato che due settimane fa, l'I 1 aprile, alcuni membri del Congresso venissero invitati ad assistere a un test della «Shade on the Sea», e siccome quelli, pur essendo stati selezionati fra i meno ciarlieri, non hanno sa- puto resistere alla tentazione di raccontarlo in giro, ecco spiegata la ragione per cui ora tutti lo sanno, ed ecco che al Pentagono hanno cominciato a di dire qualcosa e perfino a fornire qualche fotografia. Non è detto comunque che alla società costruttrice (che poi è la Lockheed, quella famosa di «Antelope Cobbler») la cosa dispiaccia. Anzi. Quanto prima bisognerà affrontare il problema del bilancio militare, o più esattamente la sua riduzione di almeno 60 miliardi di dollari annunciata da Bill Clinton, e la battaglia su cosa sacrificare e cosa no sarà all'ultimo sangue. Arrivare al momento della verità con alle spalle un buon numero di persone sedotte dall'idea della «nave invisibile», potrebbe risultare tutt'altro che inutile. Parlamentari ciarlieri, dunque, ma forse anche opera di «lobby» da parte della Lockheed. A rendere la «Shade on the Sea» scarsamente rilevabile ai radar è la sua forma simile a un catamarano, che le consente di occupare una superfìcie di acqua estremamente ridotta rispetto ad altre imbarcazioni della stessa misura, cioè 53 metri di lunghezza, 23 di larghezza e 560 tonnellate di stazza. Ma a questo, naturalmente, va aggiunto il fatto che è costruita con gli stessi materiali usati per l'F-117A e per il B-2, appositamente studiati per non produrre le onde sulla cui emissione è basato il lavoro dei radar. Ma esiste davvero, o comunque è stata davvero raggiunta, questa possibilità di non emettere onde? Le polemiche che hanno accompagnato l'F-117 e soprattutto il B-2 sono ancora tutte lì a dimostrare che questa esistenza non è stata del tutto provata. E' vero, nei giorni dell'euforia seguiti al trionfo nella Guerra del Golfo l'F-117A fu elevato, al pari del missile Patriot, eroe della difesa di Israele contro Saddam, a simbolo della potenza tecnologica e militare degli Stati Uniti, tanto che alcuni suoi esemplari sfilarono perfino nelle parate, entusiasmando i bambini per via della loro somiglianza con l'automobile di Batman. Ma è anche vero che poi, all'analisi fredda dell'«Operation Desert Storm», il ruolo svolto dall'uno e dall'altro fu ampiamente ridimensionato. E soprattutto è vero che il B-2 non riesce a decollare, e non soltanto in senso metaforico. A suo tempo, durante una dimostrazione come quella di due settimane fa riguardante la «Shade on the Sea», i parlamentari invitati ad assistere furono sconvolti dal fatto che il test consisteva semplicemente nel far vedere il gigantesco bombardiere percorrere la pista da un capo all'altro, senza levarsi in volo. Sam Numi, il serissimo capo della commissione forze armate del Senato che certo non è noto come coniatore di battute al fulmicotone, se ne uscì con un «come taxi invisibile mi sembra un po' costoso». A parte le dimesioni e la stazza, della «Shade on the Sea» per il momento si ignora quasi tutto:. non si sa quanto costa, non si sa quanto grande dovrebbe essere l'ordinazione per rendere la sua produzione remunerativa, non si conoscono i piani concreti di un suo inserimento nel dispositivo militare complessivo. Ma si sa, e certo non da oggi, che la Lockheed è molto potente. Franco Pantarelli Il Pentagono ci ha lavorato per dieci anni I parlamentari hanno rivelato il segreto Ma c'è un nemico che può distruggerla i tagli nel prossimo bilancio della Difesa Come gli aerei «invisibili» IT-I 17 e il bombardiere B-2 anche la «Shade on the Sea» che significa Ombra sul mare è costruita con materiali speciali che non producono le onde percepite dai radar La nave assomiglia a un grande catamarano [FOTO ANSA)

Persone citate: Antelope Cobbler, Bill Clinton, Franco Pantarelli, Ombra, Storm

Luoghi citati: Israele, Somalia, Stati Uniti, Usa