«Sono un politico omosessuale»
«Sono un politico omosessuale» Appello di cristiani e socialdemocratici a Kohl: costruisci centri per i gay «Sono un politico omosessuale» Confessioni in massa, per prevenire i ricatti BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quando si candidò alla leadership dei giovani democristiani tedeschi, due anni fa, Holger Doetsch si sentì chiedere da gente del suo partito se davvero non frequentava i locali gay della capitale, come qualcuno sosteneva. Forse per questo impietoso precedente gli omosessuali impegnati nei partiti - di governo e opposizione - hanno deciso di venire allo scoperto: per evitare ricatti, o almeno situazioni imbarazzanti. Un compagno di Doetsch per esempio, Rémon Morschett, si batte ormai perché la Cdu del cancelliere Kohl costituisca centri di lavoro per i gay aderenti all'Unione giovanile. E Manfred Pauli, politico socialdemocratico, ha svelato in pubblico la propria inclinazione al fine di lottare meglio per i diritti degli omosessuali tede¬ schi, maschi e femmine. «Sono gay, e allora?», è il nuovo slogan in circolazione negli ambienti parlamentari e politici di Bonn, un po' impacciati di fronte alla caduta dell'ultimo tabù che coinvolge molte decine di persone. E' una trasformazione di rilievo, considerato che fino al 1969 l'omosessualità era un reato, in Germania. Per anni, inoltre, politici di vaglio hanno manifestato cautela o fastidio per lesbiche e gay: come ricorda uno svelto riassunto dello «Spiegel», non soltanto il conservatore bavarese Franz Josef Strauss non nascondeva la propria diffidenza per loro. Anche il socialdemocratico Helmut Schmidt si opponeva con enfasi, nel 1980, alla revisione della legge sulla parità dei diritti: «Non sono il Cancelliere degli omosessuali», diceva. E poi, quanti erano fino a poco tempo fa gli uomini politici scapoli che temevano domande sul loro stato civile e non nascondevano un certo disagio, quando gli si chiedeva la ragione della propria scelta. Adesso invece la disinvoltura, la svolta: l'omosessualità svelata non deve essere più di ostacolo alla carriera, in politica o in altri settori della vita pubblica, sostengono con vigore i politici gay. Anche questa nuova disposizione collettiva, forse, ha facilitato - la settimana scorsa - l'abrogazione di un articolo del codice penale (il numero 175), considerato ormai il simbolo della discriminazione: stabiliva - per gli omosessuali che abusano dei minorenni - pene più severe di quelle previste invece per gli eterosessuali. Dando per scontato che, a parità di reato, quello dell'omosessuale è «peggiore». Non per niente, lo stesso articolo era servito anche a Hitler, per coprire le sue stragi, [e. n.j
Persone citate: Franz Josef Strauss, Helmut Schmidt, Hitler, Holger Doetsch, Kohl, Manfred Pauli
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