Il felice Medioevo di Milano

A Palazzo Reale A Palazzo Reale Il felice Medioevo di Milano mrl MTLANO n OVE sezioni, un catalogo ■ di oltre 500 pagine (Silva- ■ na editoriale» per la moè. 11 stra «Milano e la Lombardia in età comunale. Secoli XIXIII» (Palazzo Reale, sino all'11 luglio, chiuso lunedì). Per raccontare questi duecento anni arrivano da collezioni italiane o straniere 400 pezzi preziosi: libri miniati, manoscritti, avori, oreficerie, monete, sculture, pitture, arredi sacri. Un lavoro di scavo, che fa riemergere la cultura di una grande città e del suo territorio, da Brescia a Bergamo, da Piacenza a Cremona, da Como a Monza, da Lodi a Mantova. Una Milano, che, pur ricca di caratteri propri, non può far a meno di quel lontano Mille, di guardare a Roma come a un modello fondamentale. Il rapporto con la capitale dell'impero è sottolineato da massicce sculture, come la Vasca di Walperto del I-II secolo reimpiegata nel V-VI e X secolo e utilizzata forse per tingere tessuti, o come abbeveratoio o urna funeraria, da colonne in porfido rosso egiziano di provenienza romana utilizzate nella chiesa milanese di San Carpoforo. A testimoniare la produzione locale sono severi capitelli con aquile di «officina milanese dell'inizio del XII secolo», ispirati a motivi longobardi. La Milano cristiana del IV secolo non è certo da meno di Roma, sostenevano vescovi e signori del secolo XI e, per dimostrarlo, si facevano fare oggetti di lusso, come gli avori: la placchetta di San Nazaro del museo di Hannover o quella Trivulzio opera di un laboratorio milanese del 983 circa. Una sezione è dedicata all'arcivescovo Ariberto D'Intimiano: grande committente di opere d'arte vuole superare il famoso vescovo Ambrogio. Ed ecco lo straordinario coperchio della sua cassetta liturgica (la Pace di Ariberto), una lastra d'oro con incastonate pietre, paste vitree, perle e smalti, e la coperta del suo evangeliario: due pezzi di fabbrica milanese del III decennio del 1000, incernierati insieme nel 1400. E poi il suo interessante testamento che fornisce notizie utili per ricostruire la carta della Milano del tempo. Dalla città maggiore alle minori nella sezione «Amici e nemici di Milano»: una sfilata di testimonianze importanti come quei consunti rilievi in arenaria detti del «Benvegnù» o le monete, che ci immettono nella storia di centri come Piacenza. O quei «moderni» cavalieri affrontati scolpiti in un capitello della cattedrale di Pavia o l'Arcangelo Gabriele del battistero di Cremona, un raro bronzo a tutto tondo del XTIXIII secolo, che spingono a confronti tra stili e culture. Ad aiutare a capire storia e caratteristiche di ogni città ri sono pannelli didattici, che illustrano strutture e monumenti, usi e costumi. Altre soluzioni portano nella Milano tra Impero e Papato, nelle lotte con il Barbarossa sino alla città che si ricostruisce dopo la battaglia di Legnano per diventare il più ricco e potente Comune della Pianura padana. Maurizia Tazartes

Persone citate: Arcangelo Gabriele, Ariberto D'intimiano, Barbarossa, Benvegnù, Maurizia Tazartes, Silva