E'aperta la pratica scudetto di Roberto Beccantini

Milan e Inter Milan e Inter C'aperta la pratica scudetto DOPO aver messo in riga l'Europa, il calcio italiano torna a occuparsi di una pratica che, all'indomani del derby pasquale, aveva abbandonato in fondo a un cassetto. E' la pratica scudetto. L'Inter è a cinque punti del Milan; degli undici che aveva accumulato, ne ha recuperati sei. E il Milan, negli ultimi sei turni di campionato, ne ha raccolti quattro. Sono cifre che, da sole, illustrano i rispettivi stati d'animo, le diverse andature. L'Inter, senza sconfitte da quindici gare, riceve l'Ancona. Il Milan, senza vittorie dal 7 marzo, è di scena a Udine. Il braccio di ferro prosegue su binari paralleli. Il Milan sarà forse la squadra dell'anno. L'Inter è la squadra del momento. C'è spazio, in teoria, per un ulteriore avvicinamento: l'Ancona è ormai spacciato; l'Udinese ha l'acqua alla gola. Proprio dalla società friulana Bagnoli ha prelevato, in autunno, la rotella che gli ha consentito di quadrare il centrocampo: Manicone. E sempre a Udine gioca un interista di domani, Dell'Anno. Per tacere degli ex Desideri e Mandorlini, e di Balbo (20 reti), cannoniere fra i più versatili e infallibili. Alla conclusione del campionato mancano sei giornate. I primi caldi potrebbero influire. Capello ripresenta Van Basten in panchina: l'olandese è fuori combattimento dal 13 dicembre. Un parcheggio, il suo, dai non trascurabili riflessi: soprattutto psicologici. Il turn over è obbligato dalle assenze di Gullit e Rijkaard, precettati dalla Nazionale (come Shalimov, sull'altro versante). Tocca a Boban: un vantaggio, se pensiamo al Rijkaard lento e macchinoso dell'ultimo mese. L'Inter non ha alternative: deve vincere, sempre. Viceversa, il Milan è incalzato da una ridda di palpitanti quesiti: squadra cotta o semplicemente scarica? Che fine ha fatto il gioco? Come reagirà Costacurta al siluro di Sacchi? Baresi e Malclini sono proprio giù? Che ne sarà, tatticamente, di Savicevic? Gli infortuni di Papin e Simone (tre gol in due partite, fra Juve e Psy) e la convalescenza di Van Basten hanno smembrato l'attacco. Di solito, in questi casi,- la scintilla arriva da cavallo pazzo Massaro: vedremo. A fronte di tutto ciò, Bagnoli sventola il miglior Sosa di sempre. L'Inter è grande con le grandi, un po' meno con le piccole: ad Ancona rimediò un fragoroso 3-0, e l'Udinese, visto che siamo in tema, le ha sfilato tre punti su quattro. Favorito, resta il Milan. Ammesso che l'Inter riesca a vincere tutte le partite, e a issarsi a quota 50; ai campioni basterà racimolare otto punti, sui dodici disponibili, per portarsi a 51, fuori pericolo. Calendario e morale giocano per Bagnoli. Classifica e Van Basten, ormai sulla pista di rullaggio, spingono Capello. Di sicuro, non si lotta alla pari. Nel giorno del (primo) giudizio, la Juventus riceve la Fiorentina. E' una sfida che, in nome di un bieco campanilismo, le due tifoserie hanno sempre disonorato. Per l'ennesima volta, non ci rimane che sperare nel buon senso. Le gloriose ruggini di Parigi toglieranno qualcosina a Madama. Agroppi firmerebbe un pareggio. Roberto Baggio è toccato dalla grazia e dai sentimenti. Mancherà Batistuta, squalificato. Può succedere di tutto, anche niente. Roberto Beccantini

Luoghi citati: Ancona, Europa, Parigi, Udine