Trasporti l'Europa riparte da tre di Renzo Villare

Strade, porti, ferrovie. In dieci anni la Cee dovrà spendere 200 mila miliardi Strade, porti, ferrovie. In dieci anni la Cee dovrà spendere 200 mila miliardi Trasporti, l'Europa riparte da tre // nostro Paese in ritardo per i collegamenti integrati TORINO. «La Commissione per i trasporti della Cee ha valutato in circa 2 miliardi di Ecu (oltre 3600 miliardi di lire) la spesa necessaria per attuare la prima fase infrastnitturale della rete comunitaria ferrovia-strada che consentirà il raddoppio in 4-5 anni dell'attuale traffico combinato, ma le previsioni di spesa nei prossimi 10 anni per lo' sviluppo della rete stradale comunitaria in quest'ottica sono di 120 miliardi di Ecu, oltre 200 mila miliardi di lire». Le cifre della Cee sono state fornite da Piero Fusaro, presidente dell'Anfia, a margine del convegno sull'intermodalità - ossia la combinazione di collegamenti del trasporto merci tra strade, ferrovie e porti - tenutosi ieri ai Salone del Veicolo industrialedi Torino, promosso dall'Anfia e daH'Uica, l'ente organizzatore della rassegna del Lingotto, in collaborazione con la società di consulenza internazionale A. T. Kearney. L'incontro, che ha avuto una grande partecipazione di esperti fra cui il segretario generale del Comitato interministeriale del trasporto, Sciarrone, ha posto come premessa fatti noti che vanno dall'eccesso del trasporto su gomma (75% in Europa e 85% in Italia), ai problemi ambientali, a quelli della sicurezza e della sempre più difficile mobilità sulle nostre strade. A questo proposito il direttore dell'area merci delle FS, Pinna, ha affermato che proprio il traffico delle merci sulle ferrovie italiane sta rallentando la caduta iniziata nell'ultimo quadrimestre '92. Dopo una flessione in gennaio del 18,3% sullo stesso mese '92, in febbraio si è passati al 12,8% e solo al 3,2% in marzo. Pinna ha insistito sulla necessità di trasportare su rotaia una quota consistente del traffico su gomma «per riequilibrare il sistema dei tra sporti in Italia. La strada da se guire è quella del potenziamen to del sistema intermodale» at traverso il quale «si può arriva re nel 1995 a un aumento della capacità di trasporto delle mer ci pari a 12 milioni di tonnella te. Nel 1991 il traffico combi¬ nato è stato del 33,7% sul totale delle esportazioni e del 16,1% per le importazioni». Sull'intermodalità l'Italia è in ritardo rispetto ai principali partner europei. Ciò è dovuto in parte - è stato fatto notare al convegno - ai gravi problemi che hanno dovuto affrontare e che affrontano le strutture ferroviarie e portuali del nostro Paese, in parte alla presenza di un settore dell'autotrasporto non ancora competitivo rispetto alla concorrenza internazionale. E' stata ribadita la necessità di rimediare alla eccessiva polverizzazione delle aziende del settore, di investire in tecnologie e mezzi, di prestare maggiore attenzione al valore strategico dei concetti di certificazione e qualità dei servizi di trasporto. Dagli interventi è anche emersa la necessità di conoscere come l'imprenditoria emergente nel campo dell'intermodalità (Ferrovie e Finmare con Viamare) intenda svolgere il suo ruolo non solo come fornitore di trasporto ferroviario e marittimo, ma anche come organizzatore dell'intero ciclo di operazioni porta a porta. Tutto questo - è stato concluso - è condizionato dalla volontà politica di investire in nuove e importanti infrastrutture ferroviarie che sono il presupposto per lo sviluppo del trasporto integrato. Tra le manifestazioni tenute in Salone - che si concluderà oggi con la «Giornata del camionista» - da ricordare l'incontro di venerdì sulla logistica, l'altro importante problema del trasporto merci, la cui evoluzione comporta la realizzazione di un servizio più moderno, attraverso una sempre maggiore integrazione dei flussi delle merci e delle informazioni. Negli interventi è stato fatto notare, tra l'altro, come soltanto ij 10% delle aziende europee sia realmente soddi sfatta della qualità del servizio ricevuto. La strada da percorrere, quindi, anche in questo campo, è ancora lunga. Renzo Villare

Persone citate: Kearney, Piero Fusaro, Pinna, Sciarrone

Luoghi citati: Europa, Italia, Torino