«Castrate gli stupratori» E le donne si dividono
Polemiche per un sondaggio in Usa Polemiche per un sondaggio in Usa «Castrate gli stupratori» E le donne si dividono Due su tre chiedono questa condanna Le italiane: assurdo, meglio la gogna Sopra Elena ROMA. Castrazione. Ecco l'unico modo, impedire agli stupratori recidivi di nuocere ancora. E' questo il parere delle americane secondo un sondaggio pubblicato dall'ultimo numero della rivista femminile «Redbook». Due donne interpellate su tre sono per la soluzione radicale, e tre su quattro sono convinte che sia inutile, tranne casi eccezionali, tentare di recuperare alla civiltà chi commette violenza sessuale più di una volta. Per la castrazione dello stupratore recidivo ha votato il 66 per cento del campione intervistato. Ma il reato di stupro, dicono ancora i dati dell'inchiesta, deve comunque essere punito con maggior severità: il 40 per cento delle donne americane propone l'ergastolo, il 34 per cento una pena detentiva tra i 15 e i 20 anni, il 10 per cento la pena di morte (del restante 16 per cento non è nota la risposta). Che ne dicono- le italiane? Dalla gamma delle punizioni per l'azione più odiosa che un uomo possa compiere ai danni dell'altro sesso, in Italia sembra esclusa la pena di morte. E la castrazione? E' una «buona idea» per Marina Ripa di Meana, una «follia» per Moana Pozzi e per un'altra giovane pornodiva, un'esagerazione fuori dal tempo per la senatrice Elena Marinucci, che in alternativa alle pene del codice propone di mettere gli stupratori alla gogna. Secondo gli psicologi, la reazione quasi generale di rifiuto ai risultati del sondaggio di «Redbook» in Italia è ovvia: la castrazione è troppo arcaica e tribale per trovare seguito nel nostro Paese. L'America invece, spiega la presidente della Federazione italiana psicologi, Vera Slepoj, «sembra avere metodi estremamente superficiali di soluzione del problema». Marina Ripa di Meana è dunque un po' «americana». Dice: «La violenza carnale è una cosa tremenda, e la pena deve essere adeguata al reato. Ma non si può far pagare lo stupro con la vita: che cosa dovremmo fare a chi abusa dei bambini o li uccide? La castrazione mi pare invece sanzione molto giusta. Anzi: adeguatissima». Per la pornodiva Moana Pozzi la castrazione è invece «fuori dalla realtà»: «E' una pena da fondamentalisti. Propongo invece il carcere, associato a una rieducazione corretta sulla sessualità e sull'amore». La giovane stella del porno Mercedes . Ambrus va oltre, vanifica anni di mobilitazione femminile e dichiara: «Se le donne stessero un po' più attente a non generare violenza negando alla sessualità il suo piacere, non esisterebbero gli stupratori. Puniamo gli stupratori ma anche chi è stato responsabile in partenza della violenza». In disaccordo con le americane è Elena Marinucci. Spiega la senatrice socialista che tra Italia e America c'è una differenza di cultura giuridica: «Per noi la pena deve essere rieducativa, mirare a creare una nuova mentalità. Abbiamo sempre pensato che l'importante fosse scoprire e punire il reo. Il problema è che le sanzioni vengano applicate. Ma per gli stupratori bisognerebbe individuare pene diverse da quelle tradizionali. Si potrebbe ripristinare la gogna, un bel baracchino in piazza per indicare a tutti quello che valgono». [r. cri.] Sopra Elena la senatrice Marinucci Sotto, Marina Ripa di Meana
Persone citate: Ambrus, Elena Marinucci, Marina Ripa, Marinucci, Moana Pozzi, Vera Slepoj
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