TITOLO ITALIANO

TITOLO ITALIANO Torino Domenica 25 Aprile IL primo campionato italiano di maratona è datato 1908. A Roma Umberto Blasi (Tiburtina) vestiva la prima maglia tricolore della specialità, assegnata dall'Unione Pedestre Italiana. Il tempo: 3 ore 01 '04", la distanza 40 km. Blasi doveva vincere anche l'anno dopo a Milano, questa volta con la maglia della Gallaratese in 2 ore 36'18". Era ancora campione, per la terza volta, nel 1914 a Legnano. Il 1908 di Blasi si ricollega alla storica impresa di Dorando Pietri, il pasticcere carpigiano squalificato per essere stato sostenuto da un megafonista negli ultimi metri della maratona di Londra, di acqua sotto i ponti ne è passata. Da allora molti corridori hanno indossato la maglia tricolore in una sequenza che ha avuto la sua continuità salvo le pause per motivi bellici. Il più titolato è stato il piccolo sardo Antonio Ambu. Erano le stagioni in cui la maratona in Italia non aveva ancora trovato veri specialisti, tecnici appassionati e atleti in grado di imprimere quel miglioramento che doveva arrivare negli anni '80. Ambu vinse titoli quasi consecutivamente dal '62 al '69. Il 1969 è l'anno in cui l'Italia atletica non ritenne di mandare alcun maratoneta ai campionati europei di Atene. La circostanza fece capire ad alcuni appassionati, quali Enrico Arcelli e Oscar Barletta, che era arrivato il momento di affrontare con serietà la specialità. Gli italiani forse non erano capaci di correre 42 chilometri? Cos'avevano di diverso rispetto agli altri? Il 1971 segnò l'inizio dei nostri successi. Agli Europei di Helsinki Giambattista Bassi e Antonio Brutti furono tra i classificati della rassegna continentale. Bassi, atleta lombardo, addirittura quell'anno oltre al titolo italiano, sempre ad Helsinki, vinse anche il titolo mondiale militare sulla distanza. L'anno dopo alle Olimpiadi di Monaco l'Italia presentava tre maratoneti: Brutti, Martini e De Menego. La strada era tracciata. Cindolo doveva divenire un eccellente interprete della specialità: 3 titoli nazionali consecutivi con il primato sulla distanza. Un vero campione di questa corsa, che ottenne la medaglia di bronzo agli Europei di Roma '74 sui 10 mila metri. Tutti gli altri maratoneti che seguirono Cindolo, atleta di Avellino, hanno contribuito a fare grande il settore in Italia. I successi in Coppa Europa, in Coppa del mondo, i piazzamenti ai Giochi Olimpici grazie a Magnani, Fava, Marchei fino all'oro di Seul nell'88 di Gelindo Bordin ed alle medaglie dei campionati europei con Pizzolato e Poh che sono stati il frutto della volontà e della studio che hanno portato maratoneti e tecnici di casa nostra a farsi apprezzare nel mondo. Ricordiamo ancora i successi americani di Pizzolato e Poli, oltre alle prestazioni di De Madonna, Bettiol e Faustini che con altri hanno fatto capire a tutti come la maratona possa essere interpretata come qualsiasi altra disciplina e non come una prova di fatica che stronca i protagonisti. Anche le donne hanno intrapreso con successo la strada della maratona dopo i timidi tentativi all'inizio degli anni '70 della milanese Paola Pigni. Il primo campionato italiano lo tennero a battesimo nell'80, a Rieti, 10 coraggiose concorrenti: la vittoria fu della quarantenne mammina milanese, di origini friulane, Maria Pia D'Orlando, che ebbe anche il coraggio di andare a correre a New York. Un'altra mammina, piemontese questa volta, Rita Marchisio, vinse ad Osaka. Continuando a parlare di mamme, ricordiamo i tre titoli consecutivi della veneta Paola Moro e quello dell'emiliana Striuli.Poi c'è stata Emma Scaunich, che ha vinto gli ultimi 4 titoli uno di seguito all'altro, mentre la primatista italiana, Laura Fogli, due volte argento ai campionati europei sulla distanza e 9 volte piazzata a New York, non ha mai vinto un titolo tricolore. COMUNE DI CANELU Assessorato Turismo e Manifestazioni TITOLO ITALIANO