Si sono disputate 18 edizioni e 4 volte la Susa-Avigliana
IL DEBUTTO FU NEL 1919 IL DEBUTTO FU NEL 1919 Si sono disputate 18 edizioni e 4 volte la Susa-Avigliana LE orìgini dèlia Maratona di Torino risalgono al secolo scorso. Il 31 ottóbre 1897 si svolse sul percorso Torino-None-Torino e sulla distanza di 35 chilometri la prima edizione del campionato italiano pedestre. Fu un genovese, Cesare Ferrano, piccolo di statura e con grandi baffoni, a tagliare vittorioso il traguardo di quella stòrica competizione. Si erano presentati al via 17 concorrenti, tassa di iscrizione lire 4. L'organizzazione era affidata all'Unione Pedestre Italiana, fondata il 4 agosto dello stesso anno sotto gli auspici del principe Vittorio Emanuele conte di Torino. Il primo premio consisteva in una medaglia d'oro del valore di L. 50, una fascia ricamata in oro, una coppa dono del principe e il diploma di campione. La prima edizione della vera Maratona torinese si disputò nel 1919 e registrò il successo di Valerio Arri dell'Unione Sportiva Barriera di Nizza, in testa dal principio alla fine. Da piazza Vittorio, al via dato dall'ex maratoneta Dorando Pietri, i 51 concorrenti superarono il ponte sul Po, proseguirono per corso Moncalierì fino all'omonima città, poi si diressero a Carignano, La Loggia, ancora Moncalierì per tornare a Torino al campo Psstore dov'era situato il traguardo. Il patrocinio della corsa era del «Paese Sportivo», un settimanale scomparso nel dopoguerra, e lo sarà sino al 1929, méntre dal '30 al '33 l'organizzazione, che inizialmente era affidata al Sport Club Palatino, venne assunta da «La Stampa» con la collaborazione de «La Gazzetta dello Sport» e dell'Ausonia). Niente corsa nel 1920, poi nel '21 la seconda edizione, che vede il successo del milanese Angelo Mal vicini sull'astigiano Emilio Alciati. Una sessantina i partenti dalla Barriera di Casale, si attraversa il centro per corso Vittorio Emanuele, via Cernaia, piazza Statuto, proseguendo per Lucento, Alpignano, Rivoli con arrivo al Motovelodromo. Nel 1922 vittoria, con finale drammatico di un torinese, Giuseppe Bausola I ? J mili h J mimili h i (nella foto a fianco, da «Lo Sport Illustrato» del marzo 1915), delTU. S: La Piemonte, in un delirio di pubblico. Qualche automobile e centinaia di biciclette seguono la corsa procurando anche guai ai concorrenti. Malvicini, il vincitore dell'anno precedente e otto giorni prima campione italiano di maratona, investito dà un velocipede, è costretto al ritiro a Rivoli. Al passaggio da questa località è già in testa Bausola, che arriva primo anche in città, poi ha una crisi, beve del cognac che ne peggiora le condizioni. Il torinese entra nel Motovelodromo, Ferraris è appena staccato di 180 metri, mentre a Rivoli aveva 3 minuti di svantaggio. Bausola stringe in denti fino all'arrivo, passato il quale cade sfinito. Si superano già i ÌOO concorrenti. Nel '23 vince il romano Ettore Blasi, nel '24 tocca al trentunenne milanese Romeo Berlini dopo un lungo duello con l'astigiano Alciati, già una vòlta secondo. Nel '25 Angelo Malvicim si concede il bis, ma la corsa è ricordata per il dramma di un veneto, Conton che, arrivato in testa a Torino, stramazza a terra appena arriva sulla pista in cemento del Motoveldromo e viene portato via a braccia (2° ancora Alciati). Nel 1926 la prima vittoria straniera: è un aviatore inglese, Saro Ferris, a interrompere la serie delle affermazioni italiane con un tempo record. Secondo un altro straniero, il belga Mariens. C'è molto fango sulle strade, ma il britannico è un corridore scientifico e sfianca tutti sul ritmo. Nel !27 trionfo del giovane Luigi Rossini, che supera l'eporediese Ferrera e il padovano Sacchet. Riscossa degli stranieri nel '28: primo un fumico implacabile, Martli Marttelin, grande favorito, 2° Ferris, 3° il milanese Prato e 4° Rossini. Assenti i corridori forestieri, nel '29 vince il romano Stefano Natale davanti a Sacchet e batte il record della prova. Nel 1930 si impone di nuovo il fiorentino Luigi Rossini. L'arrivo era previsto
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