Divieto d'accesso

WILDERNESS WILDERNESS Divieto d'accesso Negli ecosistemi selvaggi mo, vale a dire la campagna coltivata e i giardini. Questi ultimi sono proprio l'opposto della wilderness, rappresentano la natura addomesticata e ricostruita attraverso schemi culturali umani che variano secondo le diverse epoche storiche. Pensiamo alla profonda differenza esistente tra il cosiddetto giardino all'italiana, con forme geometriche, e quello inglese di stile romantico in cui dovrebbe regnare invece una (apparente) casualità. La bellezza dei giardini è innegabile: ma essi ci danno delle emozioni estetiche ed esistenziali molto diverse da quelle della wilderness. Henry Thoreau, al cui pensiero si rifanno tutti gli amanti della natura selvaggia, nel 1845 si ritirò a vivere a Walden Pound in una capanna, dove scrisse il famoso Walden o la vita nei boschi; in un'altra sua opera leggiamo «In wildness is the salvation of the world», la salvezza del mondo sta nella natura selvaggia. E ancora «datemi l'oceano, il deserto, la natura selvaggia. Quando voglio ritemprarmi cerco il bosco più scuro e la palude più impenetrabile e più estesa... io entro nella palude come in un luogo sacro...... Per John Luir, padre del conservazionismo americano e uno dei maggiori artefici dello Yosemite National Park fondato nel 1890, «tornare alla natura è tornare a casa». E' proprio questo spogliarsi di tutto ciò che ci circonda nella vita civile e rituffarsi nella natura che piace tanto all'uomo civilizzato: è una specie di ritorno alle origini, a quel tutto organico da cui gli esseri umani si sono faticosamente strappati per costruire la loro propria cultura ma di cui conservano una struggente nostalgia. Nel Wilderness Act del 1964, vale a dire nel primo docu¬ ULTIMAMENTE si è parlato molto di wilderness, cioè della natura allo stato selvaggio: recentissima è la discussione sulla opportunità o meno, da un punto di vista ecologico, di indicare al pubblico le zone di wilderness ancora esistenti in Italia. Ma che cosa significa esattamente wilderness? Quando si vuole fare una classificazione dei luoghi sulla base del loro stato di «naturalità» si usa distinguere tra gli ecosistemi ancora intatti, in cui l'uomo non ha mai operato se non in maniera sporadica e occasionale (ad esempio la foresta amazzonica e gli abissi del mare); quelli manipolati dall'uomo ma che conservano ancora aspetti di vita naturale autonoma, come i boschi; e gli ecosistemi completamente controllati e trasformati dall'uo- mento legislativo promulgato dal governo degli Stati Uniti per la protezione della natura selvaggia, essa viene definita come «un'area in cui la terra con i suoi ecosistemi è rimasta immune, incontaminata dall'uomo, il quale al massimo è un visitatore che non si ferma, che se ne va subito via». Più in particolare un'area può essere denominata wilderness solo quando soddisfa le seguenti condizioni: 1) appare plasmata esclusivamente dalle forze naturali, con eventuali interventi umani minimi; 2) offre grandi possibilità di solitudine e di ricreazione; 3) ha una superficie tale da rendere praticabile la sua conservazione autonoma (vale a dire può formare un ecosistema globale che per sussistere non ha bisogno di interventi esterni); 4) contiene elementi di rilevante interesse scientifico, educativo, scenico o storico. Da questo elenco è facile capire come di luoghi veramente selvaggi nel mondo ne siano rimasti ormai molto pochi: in Italia pochissimi e di dimensioni assai ridotte, tanto da dubitare che possano soddisfare la condizione n. 3. E qualora fossero invasi da folle di turisti, verrebbero vanificate anche tutte le altre. Forse è bene lasciarli nascosti, se li vogliamo conservare. Ognuno, se lo desidera, deve mettersi alla ricerca, faticosamente e a piedi, del suo pezzettino di wilderness: senza dimenticare che anche il boschetto dietro casa o il greto di un torrente, purché non siano pieni di barattoli e di plastiche, possono consentirci di entrare in contatto con la natura e permetterci pause di isolamento e di introspezione. In fondo, a Leopardi bastava un «ermo colle»... Silvana Castiglione Università di Genova

Persone citate: Henry Thoreau, John Luir, Pound, Silvana Castiglione, Wilderness

Luoghi citati: Genova, Italia, Stati Uniti, Walden