Morandi aiuta i leucemici di Angelo Conti

Il cantante-calciatore dà 20 milioni a una ricercatrice Il cantante-calciatore dà 20 milioni a una ricercatrice Morandi aiuta i leucemici Gli scienziati torinesi sono impegnati nella sfida per vincere il male con trapianto di midollo osseo La leucemia sarà vinta. Medici e scienziati sono d'accordo in questa previsione, anche se la ricerca si preannuncia ancora lunga e difficile. Ma la strada giusta sembra ormai essere stata imboccata quattro anni fa, ed è quella dei trapianti di midollo osseo. Torino è in prima linea in questa sfida, grazie ad ematoioghi di grande esperienza (Resegotti e Pileri alle Molinette, Madon al Regina Margherita), ma soprattutto grazie all'Istituto di immunologia dei trapianti, diretto dal prof. Sergio Gurtoni. Qui si lavora in prima linea nella tipizzazione di riceventi e donatori (una operazione delicatissima, decisiva per il successo del trapianto), qui stamane si svolgerà una cerimonia indicativa di questo sforzo. «L'associazione cantanti calciatori - spiega il dott. Antonio Amoruso - ha destinato alla lotta alle leucemie parte degli incassi delle partite dell'anno passato. L'Admo, l'associazione donatori midollo osseo, ha avuto così a disposizione alcune decine di milioni. Sono state acquistate soprattutto apparecchiature, assegnate a centri di altre città, mentre a Torino si è optato per una borsa di studio». La differenza è importante, perché premia lo sforzo di ricerca compiuto nella nostra città. Beneficiaria della borsa (di 20 milioni di lire) sarà una ricercatrice, Monica Benino che riceverà l'assegno da Gianni Moran- di. «Sta lavorando - spiega Amoruso - su una nuova tecnica di tipizzazione che sfrutta il Dna, la mappa genetica di ogni persona. In pratica cerchiamo di leggere la pagina del Dna del donatore che si riferisce all'antigene tessutale e lo paragoniamo alla stessa pagina del Dna del ricevente. E' un sistema che offre migliori possibilità di tipizzazione. Ci sono comunque notevoli possibilità che possa sostituire il sistema di accertamento attuale». In Piemonte l'anno scorso sono stati effettuati 56 trapianti di midollo, 36 su adulti e 20 su bambini. Di questi 40 sono stati auto-trapianti (cioè reimpianti del midollo del malato che, dopo essere stato prelevato, viene «ripulito» dalle cellule tumorali) e 14 trapianti veri e propri, cioè da altre persone. In questa fase la ricerca del potenziale donatore avviene sia nell'ambito familiare del ricevente (soprattutto fra i fratelli), sia in quello esterno. Al mondo oltre 1 milione di persone (circa 30.000 in Italia) sono state tipizzate secondo sei parametri, attraverso un complesso (e costoso) esame del sangue. Un software con le indicazioni di tutti i possibili donatori viene periodicamente inviato da una centrale olandese a tutti i centri immunologici del mondo, anche a Torino. La prima comparazio¬ ne avviene al computer, ne seguono altre di tipo biologico. I piemontesi che hanno accettato di essere «tipizzati» in vista di una donazione sono attualmente 2916. Quattro di essi, nel '92, hanno compiuto una donazione (avviene attraverso un prelievo in anestesia generale): imo di questi ha fornito un midollo che è stato reimpiantato sei ore dopo ad un malato di Stoccolma. «Ricevente e donatore non si sono mai conosciuti, né riveleremo i loro nomi - spiega Amoruso - ma il malato di leucemia ha voluto inviare al donatore italiano la scultura di una renna». Angelo Conti I nuovi fondi serviranno per studi sulla mappa genetica delle persone Gianni Morandi a nome dei colleghi cantanticalciatori consegnerà la somma alla dottoressa Monica Berrino (a sinistra) per nuove ricerche

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Stoccolma, Torino