Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi «E' stata l'Aias di Torino a denunciare lo scandalo» - «Una circolare Inps che offende i consulenti del lavoro onesti e scrupolosi» - «Il supercontrollo è solo nell'Usi IV» - «Ma chi pulisce intorno alla Mole?» Il presidende dell'Aias di Torino ci scrive: «Il nostro consiglio direttivo si è riunito per dibattere l'ottimo articolo apparso su La Stampa del 20 aprile e le due trasmissioni analoghe di Diogene. Dopo le notizie riportate in questi servizi la nostra sezione torinese ha ricevuto telefonate di soci e cittadini preoccupati che l'Aias di Torino, che da 30 anni opera nel più alto consenso di tutti, potesse essere coinvolta nell'enorme scandalo. Anche per questi motivi il consiglio direttivo intende sottolineare di essere stato promotore da tre anni assieme ad altre 50 sezioni Aias di tutta Italia, riunitesi nel Consorzio Interregionale Sezioni Aias (Cisa) di denunce ed esposti alla magistratura nei confronti delle sezioni siciliane incriminate e al Tar del Lazio nei confronti del consiglio nazionale, ritenuto il primo responsabile dello scandalo e del quale è stato richiesto il commissariamento». Susetta Bonnet Una lettrice ci scrive: «Sono una consulente del lavoro che esercita l'attività da vent'anni, cercando di operare con serietà e professionalità. Il nostro operato ci porta ad avere contatti con enti pubblici e il più delle volte, si hanno risposte ai nostri quesiti da personale non del tutto competente, talvolta maleducato, non sempre anonimo in quanto il tesserino di riconoscimento non viene appuntato. «In questa giungla si deve districare il povero professionista ogni giorno, e tanto per rendere più facile il compito, proprio notizia fresca di questi giorni, l'Inps ha pensato bene di spedire ad un numero non ben identificato di aziende, lettere in cui risultano "inadempienze mai sanate, e per le quali l'Inps molto diligentemente ha provveduto a suo tempo ad inviare diffide o addirittura avviare azioni legali per il recupero". «Premesso che personalmente effettuo per conto dei clienti il pagamento mensile dei contributi, che nulla è pervenuto alle Aziende con richiesta di indebiti, e tanto meno ingiunzioni legali, che non risulta alcuna pendenza a carico degli stessi; che nonostante, la richiesta del motivo per il quale è stata inviata la circolare dell'Inps o per lo meno un estratto della situazione contributiva aziendale, il rifiuto da parte dell'Istituto è assoluto, non solo, ma neppure una lettera scritta di discolpa per giustificare l'onestà del povero consulente. L'unica giustificazione (dopo lunghe ed estenuanti code) da parte degli incaricati (ovviamente anonimi) è che il computer non è del tutto efficiente e che purtroppo non sempre legge in modo esatto». Segue la firma Un gruppo di lettori ci scrive: «Nonostante le numerose e proteste permane da mesi, nel¬ la sola e unica Usi IV di Torino, una situazione di grave disagio. «Le prestazioni di fisioterapia, prescritte da ortopedici e medici di base, vengono concesse solo dopo consulenza dei fisiatri dell'ospedale Maria Vittoria, consulenza resa "obbligatoria" solo per la Usi IV. Questo avviene, oltre tutto, spesso con modifiche immotivate e stravolgimento della terapia. «Tale situazione, oltre a comportare un giusto risentimento da parte di ortopedici e medici di base, che vedono modificate le cure prescritte, è motivo di disagio per i pazienti; pazienti costretti ad ulteriore visita specialistica, necessaria in determinati eventi patologici, ma che non deve essere istituzionalizzata d'ufficio, ad ulteriore pagamento di ticket e ad ulteriore ritardo nell'effettuazione della terapia. «Si cerca, forse, di risparmiare fondi togliendo le prestazioni dei centri convenzionati esterni? Si modifica forse la terapia, adeguandola alle poche appa recchiature in dotazione ai cen tri di fisioterapia della Usi, in via Pacchiotti e in via Le Chiù se?». Seguono 84 firme Una lettrice ci scrive: «Chissà mai, se almeno per la stagione estiva, i purtroppo "non numerosi" turisti in visi ta alla città, avranno modo di ammirare la Mole Antonelliana presentata in modo decente. Mi riferisco soprattutto alle erbacce e sterpaglie che abitualmente crescono attorno al monumento e, specie in via Riberi, danno la sensazione di essere in una vecchia strada del Far West. «La Mole, piaccia o non piaccia, rimane pur sempre l'edificio simbolo di Torino: merita quindi un minimo di pulizia anche nelle via adiacenti. «Ho segnalato l'inconveniente a un vigile il quale mi ha risposto: "Un anno fa ho presentato un esposto a chi di competenza, ma inutilmente... Scriva a Specchio dei Tempi, forse qualcosa si muoverà"». Laura Simonetti

Persone citate: Bonnet, Diogene, Laura Simonetti

Luoghi citati: Italia, Lazio, Torino