Rock e Resistenza stasera al Palasport

Rock e Resistenza stasera al Palasport Una festa canora che non nasconde le sue simpatie per la sinistra tradizionale e Rifondazione Rock e Resistenza stasera al Palasport Sei ore con Francesco Baccini e gruppi che hanno «nomi di battaglia» Concerto stasera al Palaport per ricordare la Liberazione: rock e Resistenza alla vigilia del 25 aprile. Sei ore, dalle 18 a mezzanotte, con Francesco Baccini e gli Statuto, e con alcuni gruppi torinesi. Gruppi, questi ultimi, perlopiù ignoti alle masse - operaie o borghesi che siano - ma creativi assai nella scelta dei nomi di battaglia: si va dai Figli di Guttuso ai Cracsi Acidi, dai Cosca Dissociata alla Banda Cavaliere, dagli Avanguardia Balcanica ai Rock Brigade, agli Abesibé. La partecipazione degli Statuto è d'obbligo: torinesi, si sono fatti notare al Festival di Sanremo dell'anno scorso con un motivetto disimpegnato («Abbiamo vinto il Festival di Sanremo», s'intitolava) ma la loro militanza comunista è ferrea. Hanno suonato alle feste di Rifondazione; nelle loro canzoni il padrone è «screanzato e prepotente», raccontano storie di «ragazzi del ghetto» che «dormono ammassa¬ ti in una stanza che non c'è». Quanto a Baccini, l'ex camallo genovese non è quel che si dice un cantautore «politico», se si esclude la blanda punzecchiatura di Andreotti in «Nomi e cognomi»: ma non nasconde le simpatie per la sinistra tradizionale. E la sua battaglia per la scarcerazione di Curcio dev'essere piaciuta a Cossutta e compagni. Il buon Francesco, per l'occasione, rinuncerà al cachet, solo rimborso spese. Il resto della compagnia è volontario, variegato e pittoresco: i Figli di Guttuso, ad esempio, finora si son fatti notare per il loro «rock sadomaso», con brani del tipo «Gusta la frusta / congegno misterioso / vecchio di millenni». I Cracsi Acidi, invece, sono anarco-punk: cantano «Bandiera Rossa» a ritmo ska, ribadiscono la propria fede riportando l'inno alla versione originale, «evviva l'anarchia e la libertà». Nel cast di stasera potrebbe stupire l'assenza delle «posse» torinesi più celebri - Mau Mau, Africa Unite, To.sse, Persiana Jones - che si erano mobilitate in occasione del concerto per i cassintegrati della Lancia. Però il movimento delle posse è tendenzialmente extraparlamentare, e non nutre soverchia stima per i partiti. Manco per Rifondazione : chi ascolta il rap ricorderà «Rafaniello» della napoletana 99 Posse, dove Cossutta, Garavini e la Salvato venivano definiti «rapanelli, rossi fuori e bianchi dentro». D'altra parte, Rifondazione non può contare sul patrimonio canta ut or a le del vecchio pei: a parte il «duro» Pierangelo Bertoli, i mostri sacri - da De Gregori a Venditti, a Vecchioni - adesso stanno con il pds. Magari perplessi. Come tutti. [g. fer.] li cantautore Francesco Baccini che si esibirà stasera al Palasport

Luoghi citati: Africa Unite, Sanremo