Senna una giornata piena di errori di Cristiano Chiavegato

Nelle prove del GP di San Marino Hill precede Prost, il brasiliano (3°) fuori pista due volte Nelle prove del GP di San Marino Hill precede Prost, il brasiliano (3°) fuori pista due volte Senna, una giornata piena di errori Ayrton danneggia la McLaren ma dice: «Non ho colpe» Nuove accuse alla Benetton che minaccia di denunciarlo IMOLA DAL NOSTRO INVIATO Alain Prost si è allevato una serpe in seno? Gli osservatori superficiali della FI direbbero di sì, dopo che ieri Damon Hill ha ottenuto la pole provvisoria nel GP di San Marino. Il trentunenne inglese, figlio del celeberrimo e affascinante Graham (campione del mondo due volte nel 1962 e nel 1968), con il tempo di 1 '22"540 è stato il più veloce del lotto dei 26 concorrenti e ha rifilato 248 millesimi di secondo di distacco al suo «capitano». Un bel colpo per un pilota che è stato costretto a scegliere il numero 0 sulla sua vettura e che dovrebbe avere il compito di fare solo il cavalier servente del francese. Ma un esame attento del primo turno di qualificazione ci fa rilevare che lo stesso Prost, in quello che avrebbe dovuto essere il suo giro migliore, aveva già mezzo secondo di vantaggio sul compagno di squadra a metà pista, quando è stato costretto a rallentare per superare tre vetture che lo precedevano. E, infatti, Alain non ha fatto drammi: «La vettura non era ancora a punto - ha detto - perché nella mattinata non avevo provato abbastanza e ho improvvisato l'assetto. Domani (oggi, ndr) conto di migliorare. Non c'è problema, almeno lo spero». Il francese, non aveva potuto preparare la sua Williams, perché in mattinata era stato centrato, dopo appena un paio di passaggi, dalla Ferrari di Alesi. L'allievo contro il maestro: «Andavo forte - ha raccontato il pilota della Ferrari - e ho notato una vettura lenta in mezzo alla variante delle Acque Minerali. Credevo che mi avesse visto, invece no. L'ho tamponata perché in quel punto due auto non passano. Mi sono accorto poi che si trattava di Alain, quando ho riconosciuto il casco. E' colpa mia, gli ho chiesto scusa, è stato un malinteso. Siamo tornati insieme a braccetto. Successivamente mi hanno chiamato i commissari sportivi. Ho spiegato quello che era successo. Qualche minu¬ to dopo mi hanno comunicato che ero stato ammonito con diffida. Questo significa che alla prima piccola infrazione dovrò pagare una pesante multa oppure verrò squalificato. Forse non mi hanno capito. Non ci sono state scorrettezze». L'incidente Prost-Alesi ha messo in difficoltà il giovane Jean che poi non è riuscito a qualificarsi come avrebbe voluto, in quanto anche lui era rimasto fermo. Berger ha ottenuto il quinto tempo, il suo coequipier il sesto. Ma nel pomerìggio le classifiche sono state ritoccate, in quanto Schumacher (che era terzo) è stato squalificato per avere usato pneumatici che non si possono usare in qualificazione. Così Senna è risalito al terzo posto e tutti gli altri hanno fatto un salto in avanti, compresi i due ferraristi. Senna, dunque, è arrivato e ha guidato regolarmente. Il ponte aereo dal Brasile ha funzionato. Il paulista è giunto al circuito in elicottero e ai box con un motorino, pochi minuti prima delle 9,30. Subito dopo era in pista con la sua McLaren. Alle 10,19 è andato a sbattere contro un muretto sulla salita dopo la Tosa, vettura pesantemente danneggiata. Al pomeriggio, in qualificazione, all'ultimo giro, Ayrton è di nuovo finito contro un muretto, davanti ai box, in seguito a uno spettacolare testa-coda (poco prima anche Andretti con l'altra McLaren aveva sbattuto). Non si era mai visto il brasiliano commettere due errori così in poco tempo, perché di errori si è trattato in quanto è uscito troppo largo dalle curve. La stanchezza e lo stress devono avergli giocato un brutto tiro. Ma Ayrton non lo ha ammesso: «La vettura era scarica e nervosa». Poi ha detto che con Ron Dennis le cose ormai sono regolate, che mancano solo la firma e alcuni dettagli tecnici per siglare l'accordo fino al termine della stagione. Senna ha accusato pesantemente la Benetton di aver cambiato improvvisamente le carte in tavola sulla cessione dei motori Ford e che è stata colpa del team italiano se lui ha pensato di non venire a Imola. Ovviamente la Benetton ha risposto duro: «Senna doveva venire con noi, quando gli abbiamo offerto un contratto, se voleva i motori Ford. E poi la McLaren quando aveva i motori Honda più potenti non è mai venuta a cercarci. Adesso è ora di finirla: si potrebbe anche finire in un tribunale». Insomma, ci sono buone possibilità che la telenovela abbia un seguito. Cristiano Chiavegato Montezemolo ieri per la prima volta dall'inizio della stagione ha seguito la squadra in un GP; eccolo a colloquio con Lauda (TELEFOTO AP]

Luoghi citati: Brasile, Imola, San Marino