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« « Accerchiato» di Harmon Le meditazioni di Van Damme eroe buono in campo agreste QUASI come quarantanni fa nel classico «Cavaliere della valle solitaria» di George Stevens, un uomo in fuga arriva in un luogo agreste, difende una vedova e due orfani dalle prepotenze violente di speculatori, s'illude per un momento d'aver trovato una famiglia e degli affetti, risolve la situazione minacciosa e se ne va ammanettato: «In qualche modo tornerò da voi», «Noi saremo qui». Jean-Claude Van Damme il picchiatore, il muscolare, l'esperto di arti marziali, si sta riciclando, da eroe manesco diventa eroe benefico: operazione non sempre felice perché se a lottare è svelto la sua espressività non supera quella di un portacenere, e sembrano non finire mai i momenti in cui lo si vede meditare pensoso, contemplare il lago, serrare le mascelle in silenzio, riflettere. Il film risulta invece molto più accurato del solito: è scritto con molte buone battute dallo sceneggiatore hollywoodiano più apprezzato del momento, Joe Eszterhas di «Basic Instinct» e di «Music Box»; è ben fotografa¬ to da David Gribble, con una speciale attenzione alla Natura, alle inquadrature del cinema americano classico e all'ambientazione nella Sonoma County californiana, paesaggio di tanti vecchi western; le sequenze d'inseguimento e di lotta sono molto ben fatte, emozionanti e divertenti. Il tocco contemporaneo è dato dagli antagonisti, la cui crudeltà imprenditoriale è straordinaria: per far sloggiare la vedova e gli orfani dalla casa che ostacola ima speculazione edilizia' residenziale, ammazzano il bestiame, appiccano incendi, cospargono il terreno di petrolio, denunciano, ricattano, uccidono e minacciano di rapire i bambini, compreso Kieran Culkin, fratello identico del bambino d'oro di «Mamma ho perso l'aereo». [1. t.] ACCERCHIATO di Robert Harmon con J.C.Van Damme, R. Arquette Avventuroso. Usa, 1992 Cinema Ambrosio 1, Eliseo Grande di Torino; Metropol, Odeon 2 di Milano; Eurclne, Europa, Maestoso 1 di Roma