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Junghiani a Roma Junghiani a Roma L'uomo un creatore di simboli EROMA A psicoanalisi junghiana va oggi a convegno a Palazzo Balda ss ani di via delle Coppelle 23 di Roma. Il titolo: «Simboli della trasformazione - L'Uomo come Tensione Creatrice». A dibattere, tra relazioni e tavole rotonde, saranno Marie Amelie de Robilant (psicoantropologa, studiosa di religioni orientali), Gilbert Durand (fondatore del Centro di ricerca sull'immaginario), Julien Ries (direttore del Centro di storia delle religioni all'Università di Lovanio), Maria Pia Rosati (presidente dell'Istituo Mythos di Roma), Annamaria Iacuele (psicoanalista e psicoantropologa), Paolo Miccoli (professore di Storia della filosofia moderna e di Estetica), Franco Michelini Tocci (professore di Storia delle Religioni) e Claudio Rugafiore (orientalista dell'Università di Parigi). n convegno propone una riflessione sul pericolo che oggi incombe sulla civiltà occidentale, che - come si dice nella presentazione - «rischia di essere travolta da una tecnica (o da un atteggiamento riduzionista del pensiero scientifico che esalta un tecnicismo di stampo positivista) che non può essere usata strumentalmente, ma solo subita se si perdono di vista i valori spirituali della propria tradizione culturale». Fra gli ospiti, l'attenzione è su Durand e Ries. «Nella mia relazione - spiega lo studioso belga affronto tre aspetti della creatività simbolica centrata sull'uomo. La prima parte si immerge nella preistoria, alla ricerca dell'homo symbolicus e dell'/tomo religiosus. La seconda parte interroga le prime grandi religioni per cercarvi l'uomo come simbolo del divino. La terza di sofferma su un testo dell'India, l'Inno a Parusha, dove l'uomo è l'artefice del Sacrificio vedico». Il dibattito è promosso dall'Istituto di Psicoantropologia simbolica e Tradizioni religioseMythos e dalla nuova rivista Atopon al suo secondo anno di vita. [r. e]