Fuga di notizie sulla deposizione di Susanna Marzolla

Fuga di notizie sulla deposizione Fuga di notizie sulla deposizione UEspressopubblica stralci, aperta un'inchiesta MD2ANÓ1. Non nasconde il suo sconcerto Gerardo D'Ambrosio, procuratore aggiunto a Milano, quando un cronista gli chiede delucidazioni sulle anticipazioni del settimanale L'Espresso. «Delucidazioni su cosa?», chiede D'Ambrosio. «Sui verbali di Cesare Romiti», è la risposta. «Possibile?» si chiede D'Ambrosio e scorre rapidamente il testo del settimanale. Poi un rapido controllo con il testo autentico del verbale per concludere, sempre sconcertato: «I virgolettati non corrispondono, ma il senso sicuramente sì». Dunque L'Espresso ha avuto i verbali di Romiti, o quanto meno notizie molto precise sul contenuto di questi, praticamente in tempo reale: l'amministratore delegato della Fiat ha finito il suo colloquio con i magistrati mercoledì alle sette di sera e il settimanale ha fatto giusto in tempo a pubblicare l'articolo. Non è certo la prima volta che L'Espresso dimostra di avere un canale privilegiato che gli permette di entrare in possesso di atti dell'inchiesta. Però stavolta il caso è diverso e certo assai più clamoroso: i verbali della deposizione spontanea di Romiti sono in possesso solo della procura. Ed è quindi solo da qui che può essere partita un'eventuale fuga di notizie. Dice Giandomenico Pisapia, uno dei legali della Fiat: «Nessuno di noi ha alcun verbale, anche perché Romiti è stato sentito come testimone». Conferma D'Ambrosio: «Il testo dei verbali è in possesso solo della procura». Il procuratore aggiunto non vuole fare ipotesi su come siano potute uscire notizie tanto precise sull'interrogatorio. Fa solo sapere che per oggi è prevista una riunione in procura durante la quale l'articolo del settimanale sarà attentamente messo a confronto con il testo «autentico». E se si avrà conferma che c'è stata davvero fuga di notizie, sarà aperta un'inchiesta per capire come sia stato possibile. Ma cosa scrive il settimanale sulla testimonianza di Romiti? Innanzitutto arriva la conferma che non ci sono state «rivelazioni clamorose» né su politici né su aziende del gruppo Fiat. Romiti, come si era saputo nei giorni scorsi, ha fornito un quadro generale dei rapporti con il mondo politico. In questo quadro generale - secondo L'Espresso - l'amministratore delegato della Fiat avrebbe dichiarato di aver «dovuto subire autentiche vessazioni». «Più che episodi penalmente rilevanti scrive ancora il settimanale - Ro- miti ha regalato ai suoi interlocutori, che li hanno messi a verbale, una serie di aneddoti sui suoi rapporti con leader politici quali Craxi, De Mita, Cirino Pomicino e altri». Altri particolari pubblicati: uno scambio di battute con l'ex ministro dell'Interno Vincenzo Scotti e la frase, così virgolettata: «Anche noi abbiamo una responsabilità morale nel degrado del sistema Italia». Frasi autentiche? D'Ambrosio dice che la sostanza lo è e da parte di Romiti si attende di leggere il settimanale: «Domani andrò subito in edicola per controllare insieme all'interessato che la sua deposizione sia stata verbalizzata bene», dice infatti Pisapia. Intanto si attenua l'altra questione che sul caso Fiat aveva contrapposto il gip Italo Ghitti alla procura. «Non c'è contrasto assicura D'Ambrosio - ed è una spiegazione tecnica corretta quella che ha dato il gip». E cioè che «i provvedimenti di custodia cautelare emessi vanno eseguiti». Tutto ciò non dovrebbe comunque incrinare il rapporto di collaborazione instaurato, il cui secondo atto, dopo la testimonianza di Romiti, dovrebbe essere la presentazione della già an¬ nunciata «memoria» scritta. Un'ultima notizia arriva poi da Torino, dove la procura ha deciso di acquisire i bilanci delle società del gruppo già coinvolte nell'inchiesta milanese sulle tangenti. Nell'indagine, condotta dal pm Giangiacomo Sandrelli, non sarebbe però stata ravvisata alcuna ipotesi di reato. Susanna Marzolla Il pubblico ministero Gerardo D'Ambrosio

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